Puglia: allarme cinghiali, situazione esplosiva, avvistati branchi a Foggia. La denuncia di Coldiretti

Continua l’allarme cinghiali in Puglia con avvistamenti di branchi sul Gargano in provincia di Foggia, con rischi igienico – sanitari, per l’incolumità pubblica e danni in campagna. A denunciarlo è Coldiretti Puglia che segnala i 310 incidenti stradali causati da animali selvatici nei primi nove mesi del 2019. Il numero di incidenti gravi con morti o feriti per colpa di animali è aumentato del 81% sulle strade provinciali nel periodo 2010-2018 secondo l’analisi Coldiretti su dati del rapporto Aci Istat. “L’escalation di danni, aggressioni e incidenti che causano purtroppo anche vittime è il risultato della incontrollata proliferazione degli animali selvatici con il numero dei cinghiali presenti in Puglia che nel giro di dieci anni sono raddoppiati, mettendo a rischio non solo le produzioni agroalimentari e l’assetto idrogeologico del territorio, ma anche la vita di agricoltori e automobilisti, con una diffusione che ormai si estende dalle campagne alle città”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Non si tratta più solo di una questione di risarcimenti ma è diventato un fatto di sicurezza delle persone che va affrontato con decisione. Ora non ci sono più alibi per intervenire in modo concertato tra Ministeri e Regione – tiene a precisare il presidente Muraglia – ed avviare un piano di abbattimento straordinario senza intralci burocratici. Le aree rurali e anche le città sono invase da cinghiali che mettono a repentaglio l’incolumità delle persone, fanno razzia nei campi di frutta, legumi, piantine, ortaggi, con inevitabili ripercussioni anche di natura igienico-sanitaria”. Ma si tratta – evidenzia la Coldiretti – solo della punta dell’iceberg perché molti non denunciano scoraggiati dalle lungaggini burocratiche e dalle condizioni poste dalle assicurazioni come ad esempio, oltre alle tracce sulla vettura e sull’asfalto, anche il rinvenimento della carcassa dell’animale con il quale ci si è scontrati. Nel 2018 un incidente grave su 5 provocato dai selvatici è avvenuto di notte – spiega Coldiretti – ma sono le ore dell’alba e quelle del crepuscolo le più a rischio, con i branchi di cinghiali che si muovono razziando cibo nelle periferie urbane o distruggendo campi e colture, riuscendo a percorrere – evidenzia Coldiretti – fino a 40 chilometri alla volta.

I numeri la dicono lunga sulla necessità di alzare il livello di allerta e programmare efficaci attività di riequilibrio della fauna selvatica che mette a repentaglio la stessa incolumità delle persone. Non c’è tempo più tempo da perdere, perché agricoltori e allevatori sono allo stremo”, insiste il presidente di Coldiretti Foggia, Giuseppe De Filippo. La provincia di Foggia combatte ad armi impari contro i cinghiali che distruggono   le coltivazioni e attaccano gli uomini e gli animali allevati- dice Coldiretti -gli storni azzerano la produzione di olive e distruggono le piazzole, i cormorani mangiano i pesci negli impianti di acquacoltura, i lupi aggrediscono e sbranano pecore, mucche e capre, in barba a recinzioni e reti. “Negli ultimi anni la situazione è diventata esplosiva, complici i cambiamenti climatici e l’habitat favorevole offerto dal Parco del Gargano. Deve cambiare radicalmente la politica regionale e nazionale sul tema, troppo attente a pericolosi ambientalismi di facciata, perché sul Gargano l’unica attività possibile è quella zootecnica, che va tutelata dagli attacchi della fauna selvatica, a meno che non abbiano deciso di farci chiudere o di trasformarci in allevatori di lupi e cinghiali”, conclude il presidente De Filippo.

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