C’è anche la brutale uccisione di un cane tra i gravi reati contestati dai militari dell’Arma dei Carabinieri che hanno constatato l’episodio durante le intercettazioni realizzate per l’operazione denominata “Bronx“:
stando a quanto riferito da fonti giornalistiche, l’uccisione si sarebbe consumate nelle campagne tra San Vito dei Normanni e Carovigno. Intercettati, due degli arrestati giungono nelle campegne di località San Michele Salentino. Dopo aver registrato un tentativo di impiccagione del povero animale, le intercettazioni avrebbero registrato alcuni colpi d’arma da fuoco seguiti dall’affermazione “che brutta morte“. Il corpo dell’animale sarebbe po stato bruciato per far sparire le tracce del vergognoso delitto. In base a quanto reso noto, la decisione di uccidere l’animale sarebbe collegata al tentativo di eliminare ogni forma di intralcio dei malviventi durante le loro operazioni criminali. Ma non è l’unica insolita scoperta quella effettuata dai Carabinieri:
ammonta a 20 il numero degli arresti, esito finale del corso delle indagini, condotte dai Carabinieri con il supporto della Guardia di finanza, dalle quali è emersa una fiorente attività di spaccio nei territori di Carovigno, San Vito dei Normanni, San Michele Salentino e anche a Brindisi. Tra gli arrestati spicca persino il nome di un carabiniere:
è indagato nell’ambito dell’inchiesta su droga, armi ed estorsioni che oggi ha portato all’arresto dei 20. L’accusa è gravissima: il militare, un appuntato scelto presso la compagnia di San Vito dei Normanni, avrebbe rivelato dettagli sull’indagine in corso, in cambio di denaro. Per questo è stato interdetto dal servizio per un anno. L’Arma aveva già provveduto a destituirlo dal grado. Video:
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