Puglia: gommone rubato per agevolare la criminalità albanese e spaccio di cocaina. Due fermi e sette indagati nel leccese

Nelle prime ore di oggi la Squadra Mobile della Questura di Lecce ha eseguito un decreto di fermo emesso dal Procuratore Aggiunto, Guglielmo Cataldi, nei confronti di P.A.M., trentasettenne pregiudicato di Lecce e L.A., trentenne pregiudicato di Caprarica di Lecce. Nell’ambito delle stessa operazione sono indagate in tutto sette persone. Le indagini concluse brillantemente dagli agenti della Polizia di Stato si sono protratte per alcuni mesi e sono state avviate subito dopo l’estate scorsa. Ai provvedimenti di fermo si è giunti perché le abitudini dei soggetti, studiate nei mesi di indagini dagli investigatori, hanno fatto emergere una loro propensione a compiere frequenti viaggi, spesso anche all’estero. Pertanto era più che probabile un loro allontanamento dalle loro residenze e quindi un pericolo di fuga.

Ai sette indagati vengono contestati a vario titolo i reati cessione di sostanza stupefacente del tipo cocaina in concorso tra loro, reato di cui risponde anche L.A., nonché furto aggravato e estorsione in concorso; di quest’ultimo reato risponde P.A.M. Infatti, il 19 novembre del 2019, due degli indagati perpetrarono il furto di un gommone del valore di 25.000 euro da rivendere poi alla criminalità albanese che l’avrebbe utilizzato per i traffici illeciti tra l’Italia e il paese delle aquile. Il furto avvenne in un deposito di Monteroni di Lecce e quando si scoprì che i proprietari erano due fratelli vicini alla criminalità locale si decise di restituirlo, chiedendo comunque il pagamento di una somma di 2500 euro, mettendo in atto così in atto il più classico dei “cavalli di ritorno”.

L’intera operazione fu gestita da P.A.M., in concorso con altri indagati, il quale, forte del suo spessore criminale, ottenne il migliore dei risultati possibili. Nello stesso episodio ebbe la sua parte B.S., pregiudicato cinquantaquattrenne di Lizzanello, che aveva commissionato il furto e che da sempre conclude affari con la criminalità albanese. Il 14 dicembre scorso, B.S., noto nell’ambiente con il soprannome di Bambinone, venne bloccato e arrestato dagli uomini della Squadra Mobile con circa 40 grammi di cocaina, parte di una consegna che L.A. gli aveva appena fatto. Già il 14 novembre antecedente, gli investigatori avevano recuperato altri 140 grammi di cocaina, anche questi appena ceduti da L.A. a B.S., ma in quel caso non fu possibile procedere all’arresto. Nel corso delle indagini sono stati documentati molti episodi afferenti i reati contestati attraverso attività tecnica riprese video e i tradizionali servizi di osservazione e pedinamenti.

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