Regione Puglia annuncia: test rapidi in tutte le province anche ad asintomatici, FI d’accordo

Il presidente Michele Emiliano comunica che partirà dall’IRCCS Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari la sperimentazione del programma di screening sierologico della Regione Puglia per valutare la circolazione del virus Covid-19 anche su soggetti asintomatici:

 Questo studio – spiega il prof. Pier Luigi Lopalco responsabile del coordinamento epidemiologico della Regione Puglia – utilizza i cosiddetti test rapidi che, pur non essendo ancora validati per fare diagnosi individuali di malattia, sono comunque in grado di fornire importanti informazioni scientifiche sulla modalità di circolazione dei virus. Alla luce degli esiti di questa sperimentazione valuteremo l’estensione di questi test rapidi ad altre strutture ospedaliere. La scienza ha bisogno dei suoi tempi, in questo caso parliamo di pochi giorni di sperimentazione che però saranno fondamentali per stabilire se questo metodo dei test rapidi è quello più utile per le nostre finalità di prevenzione e analisi”. Antonio Delvino direttore generale dell’IRCCS Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” dichiara “Sono in arrivo in Puglia in queste ore 2800 kit: il test rapido utilizza un metodo colorimetrico, con un prelievo capillare attraverso la puntura del polpastrello; in 30 minuti dal prelievo consente di rilevare se sono presenti anticorpi anticoronavirus nelle due tipologie: immunoglobuline M, che marcano la risposta immunitaria precoce, e immunoglobuline G che marcano la risposta immunitaria successiva”.

 “Le prime evidenze scientifiche – spiega Delvino – ci dicono che le immunoglobuline M compaiono tre/cinque giorni dopo il contagio, quindi una positività è molto suggestiva della presenza nell’organismo del coronavirus; le immunoglobuline G starebbero a indicare in soggetti non sintomatici l’avvenuto contatto con il virus ed il superamento dello stesso. Stiamo percorrendo tutte le strade possibili mettendo in campo le competenze diffuse in questo caso nella ricerca per affrontare una situazione tutt’altro che convenzionale. In tale ottica intendiamo verificare se questa sperimentazione rigorosamente controllata può dare un contributo alla gestione dell’epidemia”. L’iniziativa vede l’approvazione anche di Forza Italia:

“Finalmente Emiliano ha consentito l’utilizzo del test rapido per verificare la diffusione del Coronavirus prima fra tutti gli operatori sanitari e poi su campioni di popolazione. Bisogna provvedere con urgenza all’approvvigionamento di questi tamponi che non hanno bisogno di reagenti, per quanto non abbiano l’attendibilità di quelli diagnostici. È necessario perché, prima o poi, potremo essere costretti dalle disposizioni a fare i test a tutta la popolazione: è noto, ormai, che il numero degli asintomatici in grado di diffondere il virus sia enorme.
A Lodi, per esempio, hanno comprato un milione di test e noi dovremmo fare altrettanto e non abbiamo timore di affermare che non proteggere con sicurezza gli operatori sanitari è un delitto che si compie contro le loro vite e contro la vita di chi dovrà essere curato. Ed è grave, tanto da provocare rabbia, che ancora oggi non tutti gli operatori sanitari abbiano ricevuto i dispositivi di protezione individuale, dalle mascherine alle tute. È gravissimo”.

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