Al Policlinico di Bari e al Miulli di Acquaviva donati termoscanner e barelle di biocontenimento dal Rotary Italia

Due “gate” con termo scanner per rilevare istantaneamente la presenza di febbre; una “Covid Triage Unit” (una cabina isolata ove è possibile seguire il triage in modo sicuro e completo); una barella di biocontenimento. Sono le attrezzature che il Distretto 2120 del Rotary (Puglia e Basilicata) dona agli ospedali “Policlinico” di Bari e “Miulli” di Acquaviva delle Fonti, impegnati nella lotta contro il Coronavirus.

E’ il risultato dell’iniziativa congiunta adottata dai 13 Distretti Rotary d’Italia, che si è tradotta nel progetto “Prevention to defeat the COVID 19 pandemic”, del valore complessivo di quasi un milione e mezzo di dollari.

Su tutto il territorio nazionale sono stati individuati 28 presidi tra quelli direttamente impegnati nella lotta al CoVid-19: oltre i due pugliesi, Aosta, Asti, Bergamo, Brescia, Cagliari, Caltanissetta, Catania, Cremona, Firenze, Genova, Jesi, Mantova, Milano/San Paolo, Milano/San Carlo, Modena, Monza, Napoli, Parma, Pescara, Pisa, Reggio Calabria, Roma, Torino, Treviso, Udine e Varese. Ognuno di questi centri è destinatario dello stesso kit in grado di minimizzare il rischio di infezione degli operatori e favorire l’interruzione della catena di infezione.

Il progetto è stato finanziato dalla “Fondazione Rotary” del Rotary International, dai 13 Distretti italiani, da 5 Distretti americani e da uno giapponese e da tre “grandi donatori” dei Rotary Club “Brescia Sud Ovest Maclodio” (Distretto 2050), “Vicenza Palladio” (Distretto 2060) e “Zug-Zugerland” (Distretto 2000 – Svizzera).

Ogni kit, che sarà consegnato all’inizio di maggio, ha un costo medio di 52 mila dollari (oltre 47 mila euro); consentirà di rilevare attraverso gate con termo scanner la temperatura delle persone che accedono nell’ospedale, visitare i pazienti a rischio infettivo in unità separate attraverso un sistema di telemedicina molto avanzato, mantenendo i medici a distanza (queste unità possono essere rapidamente sanificate dopo la visita ed utilizzate per altri pazienti), trasportare i pazienti infetti o sospetti in alto biocontenimento, sia in ambulanza che in elicottero o aereo, proteggendo gli operatori dall’esposizione ad agenti infettivi.

«La prevenzione delle malattie – spiega il Governatore del Distretto 2120 (Puglia e Basilicata), Sergio Sernia – rappresenta un obiettivo strategico del Rotary su scala mondiale. L’ospedale, come ci raccontano le cronache di queste settimane, è il primo potenziale luogo di contagio e gli operatori sanitari diventano la prima categoria a rischio. Per questo i Governatori italiani del Rotary (compreso il sottoscritto) hanno deciso di concentrare la maggior parte delle risorse disponibili in un progetto che contribuisse alla sicurezza innanzitutto dei presidi ospedalieri e degli operatori in prima linea nella lotta contro il contagio da CoVid-19».

Questa tecnologia innovativa rimarrà a disposizione dei presidi ospedalieri, che potranno implementarla e svilupparla in base alle necessità rilevate anche in condizioni di non pandemia o in caso di riaccensione pandemica. Questo nuovo traguardo si aggiunge alla grande mobilitazione dei 900 Rotary Club italiani che, nel solo mese di marzo, hanno creato attività di sostegno nella lotta anti – CoVid per oltre 6.1 milioni di euro, portando ad oggi l’impegno complessivo del sistema Rotary Italia a circa 7.4 milioni di euro investiti solo nel nostro Paese. «Solo in Puglia e Basilicataaggiunge Serniatutti i 57 Club, fra azioni dirette sul territorio e contributi al Distretto, hanno messo in campo risorse per 250 mila euro».

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