Sottosegretario: “no a tagli al Sud, bozza non condivisa” – video

Sta facendo molto discutere la notizia – dapprima pubblicata da un giornale e poi rilanciata nel corso di un noto programma televisivo – che parlerebbe di un’ipotesi di stanziamento dei fondi inizialmente stanziati per il Sud Italia, dirottati per le regioni del Nord (più colpite da dal Coronavirus):

Mentre il governo lavora a un piano di rilancio dell’economia dopo l’emergenza coronavirus, infatti, in questi giorni sta facendo polemica una bozza – spacciata come documento ministeriale e diffusa dalla stampa – attraverso la quale si ipotizzerebbe la sospensione temporanea della clausola del 34% sugli investimenti pubblici e il superamento del Fondo di sviluppo e coesione: due strumenti con i quali ad oggi si è sostenuta l’economia del Mezzogiorno. Facciamo chiarezza. Nel sito del governo si legge:

“Il Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) 2014-2020 è stato da ultimo ulteriormente rifinanziato dalla legge n. 160 del 27 dicembre 2019, recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e il bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022. L’importo totale del rifinanziamento è pari a 5.000 milioni di euro distribuiti su 5 anni (dal 2021 al 2025). Con tale ulteriore somma, la dotazione complessiva del FSC per il periodo di programmazione 2014-2020 sale a 68.810 milioni di euro”.  Dopo le polemiche, le repliche dal Governo:

Mario Turco  (pugliese, M5S nonché sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alla programmazione economica e agli investimenti) ha infatti fatto sapere che “Si tratta solo di una bozza di lavoro propedeutico ad uno studio del Dipe, ancora incompleta e non terminata, a natura ricognitiva di proposte preesistenti, non definitive e alcune di esse superate. Tale bozza non è stata ancora sottoposta, proprio perché ancora incompleta, al vaglio dell’autorità politica”, ha scritto Turco in un post su Facebook. Già lo scorso 21 aprile, il sottosegretario aveva diffuso un filmato dove smentiva l’idea di tagliare fondi al mezzogiorno d’Italia. Filmato cui link riportiamo qui sotto:

Il senatore ha rimarcato che la soluzione alla crisi economica derivata dal lockdown non sia certo da cercare nelle norme che tutelano il Mezzogiorno: “È inopportuno creare contrapposizioni futili all’interno del Paese”, ha aggiunto, affermando come oggi più che mai l’Italia abbia bisogno di unità per sostenere la ripresa economica. “Ecco perché è impensabile sospendere la clausola che destina il 34% delle risorse dei Fondi Ordinari per la spesa in conto capitale al Sud, così come il criterio di ripartizione dei fondi Fsc. Da ultimo, tutte misure che sono state rafforzate proprio per garantire una maggiore equità territoriale“, ha concluso. Nelle ultime ore, il giornalista Pino Aprile (autore del libro “Terroni” e fondatore del Movimento 24 Agosto) ha pubblicamente richiesto un’inchiesta ministeriale per far luce sul caso. Il problema di fondo, a nostro umile avviso, è che lo Stato italiano, attualmente privo di una vera sovranità monetaria, non può stampare ulteriore moneta. Essendo la “coperta troppo stretta”, il numero dei soldi in circolazione è sempre lo stesso e di conseguenza, non potendo essere incrementato, viene “spostato”.

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