A Barletta il centro storico abbellito dai murales dell’artista Borgiac: una stradina immaginaria che porta verso il mare

Datemi una parete di appoggio e… vi solleverò il mondo della street art. Nel dovuto rispetto fra invenzioni e colpi di genio, sembra davvero fatta su misura per lui, l’artista barlettano Borgiac al secolo Giacomo Borraccino, la frase famosa di Archimede. Con l’illusione della prospettiva, un semplice muro bianco si è così trasformato nell’immaginario porta d’ingresso in una stradina del borgo marinaro, a pochi passi da quella stessa Cattedrale al centro della scena mediatica nazionale per quegli “assembramenti” dello scorso primo maggio. Quasi una rivincita sulle cattive notizie.

Dopo i due murales dedicati a De Nittis nella vicina via Sant’Andrea. Dopo l’idea delle “bibliocabine telefoniche” con libri a disposizione da leggere e da scambiare. Frutto della dimensione da emergenza Coronavirus e del talento incomprimibile di gente come lui che non si ferma mai ecco, in principio di questa “fase due”, l’estro pittorico di Borgiac si è voluto cimentare con il genere ingannatore definito come tecnica del “trompe-l’oeil” dai più competenti. Ma che, in parole povere, significa far vedere con gli occhi della fantasia creativa ciò che non esiste veramente ma che meravigliosamente si materializza come vero davanti ai tuoi occhi. Favola da raccontare in prima persona… C’era una volta, dunque, un muro che il signor Pino Centaro, titolare dell’attiguo ristorantino “Brezza Marina”, si era stancato di vedere scalcinato e rotto. Il giornalista Nino Vinella ne parla a Borgiac già dal mese di ottobre: uno schizzo veloce, poi arriva fine anno, il maltempo e la pandemia di queste ultime settimane. Il progetto va in naftalina, peccato…

Ma alle prime avvisaglie del risveglio primaverile e con tutta la voglia di ripartire, Pino Centaro e Borgiac si rimettono in moto. Dalle carte antiche e dalla memoria dei tempi, risulta che dietro quel muro c’era proprio una (vecchia e ormai dimenticata da tutti) stradina di collegamento fra Cattedrale e la retrostante via Fieramosca nel reticolo di vicoli e vicoletti, stradina poi chiusa nei secoli passati per curiose, misteriose circostanze. Scatta finalmente l’idea: riscoprire quell’antico varco di accesso fra un palazzo e l’altro, così da immaginare, come in un gioco di fantasia, che davvero ci si possa entrare. Come capita nelle fiabe. Come succede nei cartoni animati. Come nei film fantasy alla Harry Potter… Come accaduto per i primi passanti di stamattina che, ingannati dallo sfolgorante disegno a colori vivacissimi sotto questo sole di maggio, potrebbero tentare di entrarci… E comunque un chiaro messaggio della ripresa a cui tutti aspirano, e soprattutto gli operatori collegati al turismo di territorio ed alle attività produttive che a luoghi meravigliosi e carichi di tradizione come appunto i centri storici ne vogliono esaltare l’antica e nuova bellezza con questa iniziative autofinanziate…

Scherzandoci su ad opera completata, è oggi lo stesso Borgiac a proporre una modifica della toponomastica e dello stradario di Barletta nel centro storico. Magari viuzza di Brezza Marina, come marketing strategico dell’omonima trattoria ed annesso bed and breakfast. E già, perché quel vicoletto, quel sentiero di una memoria ritrovata potremmo anche chiamarlo come conviene a questi tempi: stradina di buona speranza…

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