Una telefonata in Kosovo che un nostro ufficiale dell’Esercito Italiano di stanza in una base di una struttura della NATO non si sarebbe mai aspettato di ricevere: a chiamare è sua moglie in lacrime perché “il suo smartphone ha preso fuoco”. «Era in modalità acceso sul comodino, lei era impegnata nelle faccende domestiche quando ha preso fuoco. D’istinto l’ha buttato a terra, mentre il telefonino ha continuato a bruciare sul pavimento. La storia, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, tutto sommato, è andata bene con un telefono fuori uso e una bruciatura della superficie del comodino. Ma se la signora Jenny T. non si fosse accorta nel suo appartamento, allertata da un odore acre, si sarebbe ritrovata con un principio d’incendio in camera da letto.
A quanto risulta, però, fino ad ora episodi simili non si sarebbero mai verificati in Italia. È accaduto alle 12:30 di martedì a Lecce. La signora chiederà attraverso lo “Sportello dei Diritti” la sostituzione del proprio apparecchio, anche se non più in garanzia, per difetto di produzione. Ma resta la preoccupazione sul fronte della sicurezza. Parliamo di uno dei telefoni più diffusi e moltissime persone, lo ricaricano durante la notte mentre dormono. Tenendolo magari vicino al letto.
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