Nella mattinata di ieri i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari – su delega della Procura della Repubblica di Bari – hanno eseguito in tutta l’area metropolitana di Bari, perquisizioni ed acquisizioni documentali, attività avviate per un’inchiesta che vede indagati vari privati imprenditori e funzionari pubblici, coinvolti, a vario titolo, in un collaudato sistema fraudolento finalizzato alla produzione di polizze fideiussorie false, utilizzate a corredo di istanze amministrative volte ad ottenere autorizzazioni regionali per l’esercizio di attività economiche ovvero ingenti contributi pubblici:
Buona parte delle informazioni raccolte dalle fiamme gialle hanno hanno confentito ai militari di constatare forme fideiussorie false che, secondo la ricostruzione, sono state rilasciate da un cittadino monopolitano, peraltro, in assenza delle necessarie verifiche patrimoniali/finanziarie per l’ottenimento di un’accelerazione dell’iter burocratico senza correre il rischio di subire un controllo in ordine alla loro validità. Nel corso delle indagini è stato accertato che, nel triennio 2018/2020, gli imprenditori che hanno fatto ricorso alle polizze false hanno percepito illecitamente contributi regionali a fondo perduto, a valere sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR 2014/2020), per oltre 50 milioni di euro. Le indagini hanno inoltre consentito di individuare tra i coinvolti persino un esponente politico del territorio:
secondo la ricostruzione, l’esponente politico locale, attraverso la collaborazione del proprio fratello avrebbe promesso l’assunzione di talune persone di sua conoscenza presso società baresi – aggiudicatarie di rilevanti appalti di servizi o beneficiarie di contributi pubblici – in cambio di sostegno elettorale.
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