Puglia: squalo spiaggiato nel tarantino, specie autoctona

Un esemplare di squalo di medie dimensioni è stato ritrovato spiaggiato a Sud della Puglia:

Come riporta la Pagina “Taranto è Lui” – che ha pubblicato gli scatti fotografici cui link esterno riportiamo qui sotto – infatti, nelle ultime ore una carcassa appartenente ad una delle specie del noto pesce predatore è stata rinvenuta presso la spiaggia Spiaggia Sottufficiali M.M. S. Vito. Ancora poco chiare le cause dello spiaggiamento. Come riportato anche in casi precedenti, con molta probabilità, quello catturato a largo del foggiano è un esemplare di squalo capopiatto (Hexanchus griseus Bonnaterre1788), meglio noto come squalo sei branchie o volgarmente chiamato “squalo vacca, un predatore che però non risulta particolarmente pericoloso nei confronti dell’uomo. Questo squalo appartiene agli Hexanchidae. Molti dei membri di questa famiglia sono oggi estinti, mentre gli squali oggi esistenti più vicini geneticamente allo squalo capopiatto sono gli Scyliorhinidae, gli Squalidae, i Dalatiidae ed il Somniosus microcephalus, nonché le altre specie con 6 e 7 fessure branchiali. Si possono comunque trovare molte più specie somiglianti a questa tra i fossili che tra le specie viventi. Alcuni di queste specie estinte risalgono a 200milioni di anni fa, e l’Hexanchus griseus ha caratteristiche peculiari sia primitive che tipiche di squali più moderni. Questo squalo rappresenta dunque un importante tassello della biodiversità marina, bene la sua liberazione che conferma anche la sensibilità dei pescatori nei confronti dell’ecosistema marino.

San Vito (Ta), stamane.

Pubblicato da Taranto è Lui su Venerdì 3 luglio 2020

Un’altra pagina Facebook ha invece diffuso un video cui link riportiamo qui sotto:

Lo squalo Capopiatto spiaggiato, un altro esemplare del nostro ricco mare

UN BELL' ESEMPLARE DI SQUALO CAPOPIATTO SPIAGGIATO ALLO STABILIMENTO UFFICIALI MM. VITTIMA DELLA PESCAdi Cinzia Amorosino Madre Natura ha creato delle creature molto particolari e le ha messe sulla Terra, nei cieli e in mare dando loro un’occasione unica di riprodursi ed evolversi nel tempo. Una di queste è senza dubbio lo squalo capopiatto. Questo si può leggere nel web a proposito dello squalo di due metri di lunghezza circa che si è spiaggiato, nel fine settimana, presso la spiaggia ufficiali MM di San Vito Taranto (v. filmato amatoriale). Non si sa ancora se e come sia stato ucciso, magari sfuggendo alla cattura con un grosso amo o ad una rete a strascico.Il Capopiatto o Hexanchus griseus, è uno squalo che può raggiungere grandi dimensioni, fino a 5.4 m di lunghezza nelle femmine. Particolari: ha gli occhi verde smeraldo e 6 fessure branchiali diversamente dalle canoniche 5 fessure. Per questo è considerato primitivo. Vive in acque fredde e profonde (100-1000m), è noto per spostarsi più in superficie durante la notte, spesso per cercare cibo (es: Stretto di Messina).Specie piuttosto longeva, capacità riproduttiva elevata, nidiate molto numerose (22-108 piccoli). Le femmine di capopiatto partoriscono infatti, da ottobre a maggio, nidiate con anche 100 piccoli! Questo squalo mangia pesci, crostacei e suoi simili morti a volte.La pressione della pesca è molto marcata, anche perché è di interesse commerciale. La specie è valutata Carente di Dati (DD) perché non ci sono dati sufficienti per definire il trend delle popolazioni nelle acque italiane. E' possibile comunque che la specie possa essere in declino per l'impatto, appunto, della pesca e che, con una maggiore disponibilità di dati, possa essere inclusa in una categoria a rischio di estinzione. Più raro nel versante adriatico ma comunque presente lungo tutte le coste italiane. Non dovrebbe essere pericoloso per l'uomo. ****************************– L'importanza degli squali –Gli squali sono in genere considerati “portatori di morte” e far quindi capire l’importanza della loro presenza risulta ancora un arduo compito.L’unico strada percorribile è quella di mostrare la vera natura di questi animali, e cioè il loro “non” interesse alimentare per l’uomo.Gli squali, occupando il vertice della catena alimentare, non hanno predatori naturali: uno solo è l’”animale” che minaccia quotidianamente la loro esistenza. L’uomo!La Natura dando vita agli squali ha riservato loro un ruolo molto importante: infatti le numerosissime specie di squali, si sono evolute in circa 430 milioni di anni, mantenendo un ruolo predominante nelle catene alimentari, e cioè quello di equilibratore biologico.Gli squali hanno quindi il compito di mantenere l’equilibrio numerico tra le popolazioni marine, nutrendosi di parte di esse e di mantenere minimo il rischio di infezioni e di patologie, nutrendosi di animali malati,vecchi e malconci.Quindi diminuire il numero di squali produrrebbe un’evidente squilibrio biologico-ambientale con gravi conseguenze sugli ecosistemi marini——————————————-Si ringrazia il Wwf Taranto per l'importante identificazione della specie.Video amatoriale.

Pubblicato da Punti di Vista press su Lunedì 6 luglio 2020

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