Luglio 2020: torna alga tossica tra Bisceglie, Bari e Brindisi – la mappa

Mentre si discute di un’insolita schiuma nel mare al confine tra la Provincia di Barletta-Andria-Trani e l’area metropolitana di Bari, l’Arpa Puglia conferma la presenza di alga tossica (che però è microscopica e dunque non visibile ad occhio nudo):

Nel rapporto risalente al periodo compreso tra il 15 ed il 31 luglio 2020 e pubblicamente diffuso sul sito web dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente, infatti, si riporta la presenza di sulle coste tra la BAT, il barese ed il brindisino. Come riferisce anche un servizio televisivo giornalistico cui link riportiamo qui sotto, segnalazioni giungono anche dalle coste di Bisceglie, Molfetta, Cozze. Come molti ricorderanno, Ostreopsis ovata è una specie di origine tropicalie introdotta accidentalmente nei primi anni del XXI secolo e, in alcuni casi, può causare riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti, congiuntiviti. Sempre secondo quanto riportato da organi di stampa, alcuni malori sarebbero stati riscontrati in soggetti perlopiù di età avanzata (anziani). Riportiamo qui sotto i link utili:

http://www.arpa.puglia.it/web/guest/algatossica

I fattori che ne favoriscono la riproduzione/proliferazione rapida, detta fioritura algale, sono comuni a tutti i vegetali: la presenza in acque di azoto e fosforo che vengono apportati al mare dai fiumi, in più nei tratti in cui vi è ristagno di acqua, o per mancanza di correnti, o per la costruzioni di pennelli a difesa della costa, l’aumento di temperatura già da 22-23 °C. La fioritura dell’alga può causare un’intossicazione i cui sintomi indirizzano verso un meccanismo irritativo aspecifico sulle mucose respiratorie e congiuntivali, con conseguente irritazione congiuntivale, rinorrea (raffreddore), difficoltà respiratorie (tosse, respiro sibilante, broncospasmo con moderata dispnea) e febbre. La modalità di esposizione per il manifestarsi dei sintomi non è l’ingestione, ma l’inalazione di aerosol marino e cioè di microparticelle acquose in sospensione contenenti l’alga. Questo giustifica i sintomi anche in soggetti che non praticano attività acquatiche e rende il divieto di balneazione inappropriato per limitare l’esposizione. A tal proposito, vogliamo condividere anche il link ad un servizio televisivo diffuso su YouTube:

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