Puglia: le incredibili e misteriose opere del Santuario della Pazienza di San Cesario di Lecce

Risalgono agli anni 60 ma hanno un’aspetto senza tempo che affascina ed inquieta allo stesso tempo. Sono le opere di Ezechiele Leandro:

Pubblicato da Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio Brindisi, Lecce e Taranto su Sabato 25 luglio 2020

Come riporta anche la pagina Facebook della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio di Lecce, Taranto e Brindisi, nel 2020 sono iniziati i lavori di restauro e messa in sicurezza del Santuario della Pazienza di Ezechiele Leandro, straordinario esempio di architettura babelica e visionaria, situata in via Cerundolo a San Cesario di Lecce, bene dichiarato di interesse culturale dal MIBACT nel 2014, e della galleria della Casa dell’Artista.
Il 16 luglio scorso, luna ditta specializzata è stata selezionata per la competenza nelle lavorazioni dei materiali del contemporaneo, ha preso possesso dell’area di cantiere. Il progetto di restauro, redatto dalla Soprintendenza ABAP per le province di Brindisi, Lecce e Taranto, ha un importo complessivo di 120.000 euro e consiste nel restauro di alcuni gruppi scultorei e nella messa in sicurezza dell’area:

Pubblicato da Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio Brindisi, Lecce e Taranto su Sabato 25 luglio 2020

Il bene, che versava in condizioni di incuria e degrado, negli anni ha visto un progressivo depauperamento delle opere. I gruppi statuari hanno rischiato continue perdite di elementi, data la fragilità dei materiali utilizzati. Ezechiele Leandro, infatti, realizzava delle strutture interne in ferro attorno alle quali modellava una malta cementizia dal cui nucleo faceva emergere materiali di risulta come ceramiche, vetri e metalli. Durante i lavori di restauro il cantiere sarà interessato da alcune aperture al pubblico nella modalità cantiere aperto. In tal modo, sarà offerta la possibilità di guardare in modo diverso un’opera d’arte che ha un ruolo identitario profondo nella cultura del territorio salentino. A tal proposito, vogliamo riportare qui sotto anche il link di un documentario diffuso online:

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