Taranto: “benzene certamente cancerogeno raddoppiato nell’aria, se ai governanti interessa realmente la salute dei cittadini perché non chiudono subito gli impianti inquinanti?”

“Se si osserva la media del benzene rilevato nel periodo gennaio-luglio 2020, rispetto all’anno precedente, nel quartiere Tamburi l’aumento è stato del +113%, nella cokeria Ilva del +83% e nella centralina Ilva di Meteo Parchi del +193%. Praticamente il benzene nell’Ilva è più che raddoppiato nonostante la riduzione della produzione e il lockdown. Questi dati dimostrano che lo stabilimento siderurgico è talmente fatiscente che neppure la riduzione della produzione consente di raggiungere risultati accettabili e costanti”. Lo sostiene il Comitato Cittadino per la Salute e l’Ambiente di Taranto, a cui aderiscono diverse associazioni, che ha scritto al sindaco di Taranto Rinaldo Melucci:

“affinchè dichiari l’Ilva incompatibile con la salute pubblica e formalizzi la richiesta di fermo dei suoi impianti inquinanti. Ricordiamo che il benzene è classificato dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro come cancerogeno certo“. Il Comitato afferma che giovedì 6 agosto 2020 “si è registrato a Taranto un picco di benzene. ” E’ l’ultimo di una serie di picchi registrati dalle centraline Arpa e Ispra”. Il Comitato cittadino ribadisce la sua posizione di “non attendere oltre e di richiedere la revoca della facoltà d’uso agli impianti Ilva posti sotto sequestro penalee invita inoltre “il sindaco a intervenire a livello europeo in merito alla applicazione della sentenza della Cedu (Corte Europea dei Diritti dell’Uomo) che ha condannato l’Italia”.

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