Bari: corruzione elettorale alle comunali del 2019. Indagati De Giosa, la figlia e 48 elettori

Elezioni Comunali del 2019 a Bari: indagato per corruzione il consigliere Carlo De Giosa,  eletto con la lista ‘Sud al Centro‘ della coalizione di sinistra. Con lui è indagata anche la figlia 20enne che ha avuto un ruolo importante  nella vicenda, oltre a 48 elettori corrotti. Qui di seguito il comunicato integrale del Comando Provinciale Carabinieri di Bari:

Nel maggio 2019 un cittadino presentava un esposto/denuncia presso la Sezione di P.G. – Aliquota Carabinieri – di questa Procura della Repubblica, laddove segnalava di aver – giorni prima – ricevuto sul proprio telefono cellulare un messaggio WhatsApp, nella fattispecie un file audio/video relativo ad una comunicazione registrata (un messaggio vocale) nel corso della quale una voce femminile, poi identificata nella persona di DE GIOSA Valentina (all’anagrafe Donata), 20enne figlia di DE GIOSA Carlo, candidato alla carica di Consigliere presso il “Municipio I” del Comune di Bari (lista civica “Sud al Centro” – elezioni amministrative del 26 maggio 2019), rivolgendosi al suo interlocutore così si esprimeva:  ….omissis... devi venire qui da lui e devi parlare con lui.. ogni vota che tu gli darai o gli porterai, papà ti pagherà; tipo due voti sono già 50 euro, quattro voti sono già 100,00; cioè per dirti.. non c’è un limite, ti può pagare quanto cazzo lui vuole, ma ovviamente tu gli devi portare voti..

All’esito delle preliminari verifiche e degli accertamenti condotti dai Carabinieri, ovvero alla luce degli inconfutabili elementi acquisiti nel corso delle perquisizioni disposte a carico degli indagati DE GIOSA Carlo e DE GIOSA Donata (nell’occasione sono state rinvenute e sequestrate numerose copie fotostatiche di altrettanti documenti d’identità relativi a soggetti residenti nel territorio di competenza del ” I Municipio”; diverse “schede elettorali” dei medesimi soggetti; la somma contante di euro quattromilaquattrocento; appunti monoscritti con indicazioni e nominativi del tipo: BUONI PASTO”; “PERSONE CHE AGGIUNGONO”; “PERSONE CHE SONO VENUTE A PARLARE”;  “TESSERA ELETTORALE”; una serie di frammenti di carta, rinvenuti all’interno della busta dei rifiuti dell’umido, riconducibili a fogli differenti, su cui erano riportati appunti manoscritti relativi a numeri di telefono, nominativi, cifre, la scritta “OK”, la scritta “voti”,  dal P.M. titolare dell’inchiesta, dott. Claudio PINTO, ovvero al termine dei riscontri operati anche attraverso la laboriosa analisi del contenuto del materiale hardware sequestrato, era possibile rilevare e tracciare le modalità di consumazione del reato ipotizzato, la “corruzione elettorale, lumeggiando come i meccanismi di creazione del consenso e dei rapporti sinallagmatici tra eletto ed elettori nel caso in specie fossero stati sistematicamente esplicitati non solo attraverso la conclamata promessa di dare denaro (la ben definita e quantificata somma di € 25,00 pro voto) o altra utilità in cambio del voto, ma anche grazie all’accettazione e materiale ricezione dell’offerta ad opera di molteplici elettori coinvolti, andando così pacificamente ad interferire nella libera manifestazione del voto, tanto quanto sul regolare svolgimento ed esito della campagna elettorale.

Il DE GIOSA Carlo, stanti i risultati definitivi della lista “Sud al Centra” al l Municipio di Bari, risultava eletto, peraltro risultando il più suffragato con 494 preferenze.  Per tali fatti, agli indagati DE GIOSA Carlo, DE GIOSA Donata e 48  cittadini , è stato notificato “Avviso all’indagato della conclusione delle indagini preliminari e contestuale informazione di garanzia e sul diritto di difesa“, loro contestando le ipotesi di reato di concorso in corruzione elettorale. 

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