Puglia: rara tartaruga verde marina recuperata a Bisceglie, specie da tutelare

L’esemplare recuperato a Bisceglie nel centro recupero di Molfetta

Sorpresa nelle acque biscegliesi per il ritrovamento di un esemplare di tartaruga marina del genere Chelonia mydas. Noto anche con il nome di Tartaruga verde, questa specie risulta più rara della classica caretta caretta, invece piuttosto comune nel nostro mare. A darne notizia su Facebook è stato Pasquale Salvemini (responsabile del Centro Recupero Tartarughe Marine del WWF di Molfetta) che ha diffuso questo scatto fotografico:

Foto embed: Pasquale Salvemini – Facebook

La tartaruga marina verde (Chelonia mydas), nota anche come tartaruga verde, tartaruga nera (marina) o tartaruga verde del Pacifico, è una specie di tartaruga marina di grandi dimensioni della famiglia Cheloniidae. È l’unica specie del genere Chelonia. La sua gamma si estende attraverso i mari tropicali e subtropicali di tutto il mondo, con due popolazioni distinte nell’Oceano Atlantico e nel Pacifico, ma si trova anche nell’Oceano Indiano. Il nome comune si riferisce al grasso solitamente verde che si trova sotto il suo carapace, non al colore del suo carapace, che va dall’oliva al nero. Nel caso specifico registrato a Bisceglie, la tartaruga verde, dopo essersi impigliata stanotte nelle reti a strascico, è stata prontamente consegnata nelle mani dei volontari del WWF. Adesso è appena arrivata al Dipartimento di Medicina Veterinaria della Facoltà di Bari dove sarà sottoposta a RX e tutti gli accertamenti del caso. Nella speranza che non abbia subito lesioni o che abbia ingerito plastiche. Dopo gli accertamente, l’animale potrà essere rilasciato in mare aperto. “Molto raro trovarne, così grandi poi ancora di più. Misura oltre 50cm” – fanno sapere dal centro di recupero pugliese. I due pescatori che hanno salvato l’animale:

Foto embed: bonculture – Facebook

Il corpo appiattito dorsoventralmente di questa tartaruga marina è coperto da un grande carapace a forma di lacrima; ha un paio di grandi, paddle -come pinne . Di solito è leggermente colorato, sebbene nelle popolazioni del Pacifico orientale parti del carapace possano essere quasi nere. A differenza di altri membri della sua famiglia, come la tartaruga marina embricata , C. mydas è prevalentemente erbivora. Gli adulti abitano solitamente lagune poco profonde , nutrendosi principalmente di varie specie di fanerogame. Le tartarughe mordono le punte dei fili di fanerogame, che mantiene l’erba sana. Come altre tartarughe marine, le tartarughe marine verdi migrano per lunghe distanze tra i luoghi di alimentazione e le spiagge di schiusa. Molte isole in tutto il mondo sono conosciute come Turtle Island a causa delle tartarughe marine verdi che nidificano sulle loro spiagge. Le femmine strisciano sulle spiagge, scavano nidi e depongono le uova durante la notte. Più tardi, i piccoli emergono e si arrampicano in acqua.

Foto repertorio dal web – un esemplare di Chelonia mydas in acque tropicali

Quelli che raggiungono la maturità possono vivere fino a 80 anni in natura. C. mydas è elencato come minacciato dalla IUCN e dalla CITES ed è protetto dallo sfruttamento nella maggior parte dei paesi. È illegale raccoglierle, danneggiarle o ucciderle. Inoltre, molti paesi hanno leggi e ordinanze per proteggere le aree di nidificazione. Tuttavia, le tartarughe sono ancora in pericolo a causa dell’attività umana. In alcuni paesi, le tartarughe e le loro uova vengono cacciate per il cibo. L’inquinamento danneggia indirettamente le tartarughe sia a livello di popolazione che su scala individuale, nonché l’inquinamento luminoso. Molte tartarughe muoiono dopo essere state catturate nelle reti da pesca. Inoltre, lo sviluppo immobiliare spesso causa la perdita di habitat eliminando le spiagge di nidificazione. Cosa possiamo fare nel nostro piccolo per salvaguardare questi animali? Anzitutto, ricordarci e ricordare a tutti di evitare in ogni caso di abbandonare rifiuti in mare, nei pressi della costa e, in ogni caso (conferendoli invece negli appositi contenitori) ed al contempo segnalare alla Guardia Costiera, Polizia locale o al locale centro di recupero gli eventuali esemplari in difficoltà. Per seguire tutti gli aggiornamenti del Centro Recupero di Molfetta, è possibile cliccare “MI PIACE” sulla Pagina https://www.facebook.com/crtmolfetta. Grazie a Titti per la segnalazione 😉

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