Barletta: rinvenuto gatto dissanguato con occhio gravemente ferito, salvato in tempo dai volontari dell’Enpa

“Non siamo soliti condividere post rabbiosi, ma questa volta non riusciamo a trattenere la nostra collera perché ci rendiamo conto che, purtroppo, l’odio governa ancora l’anima di tanti esseri umani. Infatti, in questi giorni ci ritroviamo per l’ennesima volta a cercare il colpevole di un atto estremamente violento nei confronti di un dolcissimo e docilissimo essere vivente” – comincia così il post diffuso su Facebook dalla sezione barlettana dell’Enpa. Nel post, gli animalisti descrivono nei dettagli un drammatico episodio consumatosi ai danni di un povero gatto:

Fonte foto embed: Facebook – Enpa Barletta

Amir, gatto grigio/nero e bianco, appartenente ad una colonia felina regolarmente censita del nostro comune è stato rinvenuto qualche giorno fa in un portone di un condominio, tra il suo stesso sangue e con un occhietto gravemente ferito (praticamente fuori dall’orbita), tanto che lo si è dovuto enucleare. Non sappiamo bene cosa sia successo, ma ciò non ci ha impedito di sporgere regolare denuncia con la speranza che chi di dovere cerchi davvero di far luce su quanto accaduto. Ciò che al momento è certo è che, quando è stato rinvenuto il corpo tremante e spaventato di Amir, le uniche tracce di sangue presenti erano quelle sul pavimento e sui muri interni al portone condominiale in cui giaceva lo stesso Amir e nessuna traccia di sangue era presente lungo il tratto che è necessario percorrere per entrare nello stesso condominio né nell’area circostante; tali fatti non possono che farci presumere che quella povera anima abbia incontrato il suo carnefice in quel portone. Amir è sempre stato un gatto dolcissimo, molto docile e socievole e, forse, proprio questo suo carattere e questa sua fiducia nell’essere umano sono l’orribile ricompensa che gli ha riservato il mostro che l’ha ridotto in quello stato” – il post dell’Enpa di Barletta, prosegue così:

“A quello scarto di persona non riusciamo a non augurare che l’orrore lo prenda, le tenebre lo ingoino e la sua stessa rabbia lo consumi. Non c’è giustificazione, scusa o incapacità (persino mentale) che possa spiegare un simile accanimento contro un piccolo essere, innocuo e indifeso. Si tratta di malvagità allo stato puro della quale non è possibile che si possa rendere responsabile qualcuno che abbia anche solo un briciolo di umanità.
Qualcuno penserà che queste considerazioni siano esagerate, ma solo perché non comprende quanto la cattiveria generi malvagità e quanto quello orrore perpetrato nei confronti di quel povero gatto potrebbe un domani esponenzialmente essere rivolto anche verso un bambino, una figlia, una fidanzata, una moglie, un nonno o qualunque altro essere vivente che in dato momento potrebbe non essere in grado di reagire o fuggire.
L’odio genera odio e non si arresta se viene circondato da indifferenza, anzi se ne approfitta e meschinamente si intrufola dove trova amore da distruggere” – gli animalisti di Barletta, concludono:

“Se permettiamo alla malvagità di infettare i nostri vicini e quelli che ci circondano, possiamo star certi che non ne resteremo immuni e prima o poi toccherà a qualcuno che ci sta a cuore. Non voltatevi dall’altra parte! Per piccolo o grande che sia il sopruso, abbiate il coraggio di fare la cosa giusta, abbiate il coraggio di essere persone giuste!
Concludiamo dicendo che non abbiamo parole (o meglio non vogliamo sprecarle) per chi si volta dall’altra parte e non vuole esporsi o denunciare quanto sa o quanto può essere comunque utile all’accertamento dei fatti. Noi, per quanto ci sarà possibile, continueremo ad occuparci di Amir e a chi ha buon cuore e condivide le nostre riflessioni chiediamo di starci vicino. @enpabarletta” – concludono dall’Enpa di Barletta. Il link al post diffuso su Facebook:

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