
Non c’è limite alla crudeltà dell’uomo: un episodio alquanto sconcertante ha lasciato letteralmente impressionata la persona che ha trovato un lupo impiccato a un albero dopo essere stato ucciso con un colpo d’arma da fuoco:
Il vergognoso episodio è accaduto nelle campagne di Cagnano Varano, nel Gargano. Molto probabilmente, a commettere un gesto così disumano potrebbe essere stato qualcuno che, infastidito dalla presenza dell’animale, ha deciso di uccidere la povera bestione. L’associazione di volontariato “Lilly il vagabondo” ha denunciato il caso. Il lupo, sicuramente in cerca di cibo, non ha avuto scampo quando ha incontrato un individuo che non ha rispetto verso altri esseri viventi e verso la natura. Eppure, si tratterebbe di gente che vive in luoghi dove gli animali, sia domestici che selvaggi dovrebbero essere accettati e amati ma a quanto pare non è così: per taluni criminali è più facile sopprimere con crudeltà chi “invade “il proprio territorio”. Ovviamente, è importante non fare dell’erba tutta un fascio e riconoscere chi, invece, come i volontari dell’associazione in oggetto, manifestano costantemente sensibilità nei confronti della vita. Qui sotto la foto senza censura diffusa su Facebook dall’associazione ATTENZIONE: IMMAGINI FORTI:
L’individuo che ha compiuto questo gesto malvagio, dovrebbe eventualmente cautelare la sua proprietà con una recinzione invece di massacrare animali che nulla hanno fatto contro la sua persona, ma che cercano solo un pò di cibo, come sia naturale. Ricordiamo inoltre che l’uccisione di animali è reato perseguibile dalla Legge. A questo, inoltre, si aggiunge il reato di uccisione di lupo, in italia specie protetta dal 1977. “Il pastore che prende provvedimenti con un lupo, mammifero privo di RATIO in cerca cibo, ci fa capire che forse il lupo un po’ di ragione in più rispetto a lui, misero umano, ce l’ha. Il pastore pastore, il pescatore o qualsiasi uomo che fa giustizia al proprio bestiame o alle sue proprietà in questo modo è lo stesso che butta nel lago i cagnolini appena nati, ma la motivazione, a differenza del lupo non è la fame, è l’ignoranza” – osservano dall’associazione che, attraverso un post diffuso su Facebook, ha poi aggiunto:
“Il pastore è lo stesso che impicca i propri cani quando ormai non sono più buoni. Il pastore non sa che i lupi vivono in branco e che probabilmente non sarà l’unico in zona e che quindi con questo gesto non ha risolto nulla. Il pastore al posto di regolarizzare la propria recinzione e proteggere il bestiame preferisce fare questo… preferisce sparare al lupo, impiccarlo e metterlo in bella mostra per vanto. Non sempre fortunatamente il pastore è questo. L’uomo è un mammifero che la RATIO, a differenza del lupo, dovrebbe averla ma la usa per soddisfare la sua misera vita sentendosi potente con chi non può difendersi” – hanno concluso dall’associazione. Un episodio che fa riflettere, oltre che per la sua atrocità, anche per la sua frequenza: in Puglia si segnalano altre barbarie uccisioni, come quella verificatasi nelle settimane scorse quando ignoti hanno inseguito ed ucciso a fucilate un altro esemplare di lupo nel territorio del Parco dell’Alta Murgia (precisamente, in zona di Altamura). Ai due reati dell’uccisione – ovvero di uccisione crudele e di uccisione di specie protetta – almeno in quel caso, si aggiunge un terzo reato: quello del divieto di caccia in parco nazionale. A tutti i cittadini perbene e sensibili chiediamo di denunciare eventuali testimonianze.
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