E’ ri-diventata subito virale una foto toccante che mostra un piccione posato su di un uomo in convalescenza all’interno di un ospedale. Il motivo è legato ad un’informazione distorta diffusa sui social:
La foto, a quanto pare, è reale ma è stata riutilizzata da qualcuno che ha così fatto credere a tutti che l’immagine in questione abbia avuto origine nei giorni scorsi all’interno di un ospedale di una nota città pugliese. Per quanto commovente e significativa, occorre fare le dovute precisazioni: quella divenuta virale su Facebook nei giorni di gennaio 2021 è, di fatto, di una notizia fasulla. Una bufala se si tiene conto che la foto in oggetto fu scattata da Khalid Mahmood Qurashi, Presidente dell’Animal Save Movement Pakistan. Come riportavano allora anche svariate testate giornalistiche telematiche italiane, infatti, a scattare la foto fu un’infermiera di un ospedale pakistano nel periodo del mese di ottobre 2020. La foto fu scattata per denunciare la mancanza di parenti in soccorso al malato, simbolicamente documentata con la toccante presenza di un uccello entrato li per caso:
Nessun ospedale pugliese è stato coinvolto in questa storia che, seppur emozionante, va raccontata in tutta la sua interezza e veridicità. Forse non tutti sanno che, in casi come questi, basterebbe effettuare una veloce ricerca sul motore di ricerca (ad esempio, Google) per verificare le origini di una determinata fotografia). Se molti utenti lo avessero fatto, probabilmente non avrebbero condiviso il post diffuso su Facebook in questi giorni ma piuttosto gli articoli originali risalenti ad ottobre 2020 (che per l’appunto parlavano di un episodio verificatosi in Pakistan). E’ comunque stato bello constatare come molti degli utenti conterranei abbiano condiviso un pensiero, seppur distorto, ha sollevato una spiccata sensibilità nei confronti della vita, anche animale. L’auspicio è che questa sensibilità possa manifestarsi anche nella vita di tutti i giorni e non sui social. Ci sono infatti tante persone che hanno bisogno di aiuto, ma anche tanti animali che necessitano del nostro rispetto. Occhio alle fonti!
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