Si è consumato nella giornata di martedì 26 gennaio, il tentato omicidio da parte di un 55enne leccese S.A. nei confronti del cugino F.C., 42enne, che si è visto attingere da un colpo d’arma da fuoco mentre era alla guida della sua auto nei pressi dell’abitazione del cugino; entrambi già noti alle forze dell’ordine. Intorno alle ore 13:00 di martedì si è presentato presso gli uffici della Questura, in evidente stato di agitazione, F.C., che oralmente ha denunciato di essere stato attinto da colpi di arma da fuoco, qualche minuto prima, da parte del cugino S.A., a seguito di pregresse discussioni legate a rapporti sentimentali con una terza persona, A.D.S., 44enne di origine brasiliana:
I successivi accertamenti eseguiti da parte degli investigatori della Squadra mobile, hanno permesso di appurare che già nel corso della mattinata, verso le ore 08:30, era intervenuta una volante della Polizia di Stato per una lite che vedeva coinvolti i due cugini e la donna. Il diverbio tra i due cugini è continuato tramite messaggi telefonici e telefonate ed un incontro/scontro, verso le ore 12.30, nei pressi del bar in piazza Libertini, dove sono venuti alle mani. La discussione tra i due litiganti è continuata fino a quando il 55enne ha invitato il cugino presso la sua abitazione per un chiarimento, ma all’arrivo del malcapitato, questi lo attendeva in strada impugnando un revolver; quindi, esplodeva alcuni colpi in direzione del conducente. Uno dei proiettili colpiva il parabrezza, lato guida, andandosi a conficcare nel cruscotto e sfiorando di un niente la tragedia.
Preso atto di quanto denunciato da F.C., i poliziotti della Squadra Mobile hanno convocato il cugino nei propri uffici. Questi, presentatosi poco dopo, consapevole della gravità dell’atto commesso, ha rivelato il luogo dove aveva occultato il revolver, marca Renato Gamba Gardone V.T. modello Trident 38 special, con matricola abrasa, perfettamente funzionante, illegalmente detenuto. Nel corso della perquisizione è stata rinvenuta anche una pistola scacciacani artatamente modificata al fine di aumentarne la potenzialità offensiva.
Entrambe le armi sono state sequestrate, mentre, S.A. è stato arrestato e, su disposizione del P.M., accompagnato presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari
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