Puglia: bambina di 9 anni tenta di impiccarsi a scuola. Salvata in tempo nel brindisino

Un altro minorenne ha tentato di strangolarsi e tra le prime informazioni, le ipotesi parlerebbe di un coinvolgimento attivo degli strumenti social. E’ accaduto in una scuola elementare del comune di San Donaci, in provincia di Brindisi:

Secondo una prima ricostrusione, una bambina di 9 anni, lo scorso venerdì 29 gennaio 2021, è andata in bagno della scuola, è salita su una sedia e ha cercato di impiccarsi con una cintura. Per fortuna, alcuni scolari, accortasi di ciò che la ragazzina stava facendo, hanno allertato subito le maestre che sono accorse in bagno liberando dal cappio la bambina. Sulla vicenda è stata informata la Procura dei Minori che ha avviato un’indagine e non si escluderebbe l’influenza di un assurdo gioco mortale partito da app e social network:

Secondo alcune informazioni diffuse online da alcune testate giornalistiche, la stessa bambina avrebbe riferito alle autorità competenti di aver tentato di emulare recenti fatti di cronaca.  Giorni fa a Palermo un’altra bambina di 10 anni è morta nella sua casa strangolandosi da sola sempre per una sfida sui social, e un fatto analogo – terminato però tragicamente – è accaduto a Bari dove i genitori hanno trovato il loro figlio di 9 anni impiccato nella sua stanza. In quel caso, inutili sono risultati i tentativi di soccorso. Il tutto avviene mentre si indaga ancora per la tragica morte di un altro giovane, avvenuta a Grumo Appula. Per fortuna, la bambina di San Donaci è stata tratta in salvo in tempo evitando così un’altra tragedia. “Ancora un bambino morto, due parole che insieme non hanno senso, non possiamo pensare ad esseri umani così piccoli che decidono con coscienza di porre fine alla propria vita. Troppo giovani, troppo inesperti, troppo presto per sentire il peso o l’inadeguatezza della vita” – aveva commentato lo psicologo e psicoterapeuta Antonio Di Gioia, nonostante anni di attività professionale, è umanamente e profondamente scosso dalla notizia di cronaca:

“Il pensiero corre immediatamente ai social che permeano la vita di tutti noi, bambini compresi. A Palermo si è subito capito che la causa della tragica morte della bambina di 10 anni è stata causata da un pericoloso gioco su Tik Tok, social diffusissimo tra i giovanissimi che si divertono a sfidarsi con coreografie e balli, ma i pericoli sono ovunque”. Di Gioia invita ad “approfondire e a considerare i disagi, i cambiamenti nelle relazioni, la mancanza di contatto fisico ed emotivo e le preoccupazioni dei genitori causate dalla pandemia e dal lungo isolamento in casa. È fondamentale per cercare di prevenire le situazioni che possono, come in questo caso, degenerare in tragedie. Quello che stanno attraversando i bambini è un momento molto delicato” continua Di Gioia. “L’emergenza Covid ha cambiato la quotidianità, ha cancellato i momenti di svago e socializzazione che sono assolutamente indispensabili per il benessere psicologico di bambini, adolescenti e adulti. Senza tutti i momenti e le attività di vita insieme, si ritrovano a vivere un vuoto esistenziale che non è da sottovalutare”. E continuava:

Il malessere è maggiormente diffuso nella fascia d’età più giovane, sono i ragazzi che sentono con più forza la mancanza della vita all’aria aperta e del contatto fisico con i propri coetanei, lontani da attività formative, sportive e culturali”. Il Garante della privacy ha chiesto il blocco immediato del social Tik Tok e molti esperti suggeriscono di evitare l’uso dei cellulari ai bambini di età inferiore ai 14 anni. La dottoressa Daniela Sannino, psicologa esperta in terapia familiare, invita a riflettere sul delicato compito dei genitori, di quanto sia più importante, seppur difficile, ascoltare nel profondo i propri figli. “Non si tratta solo di vigilare sull’uso dei cellulari, dei social, ridurre la permanenza nel virtuale, sarebbe impossibile farlo ogni giorno, tutto il giorno, tutti i giorni. È di vitale importanza impegnarsi quotidianamente, insieme ai bambini, a riscrivere nuovi valori e principi, modalità diverse per vivere la vita reale, non confonderla con il virtuale pieno di illusioni, pericoli e insidie. Un modo per scongiurare episodi tanto gravi è pensare e concordare insieme, adulti e minori, a strumenti necessari per affrontare le insidie del web. A riconoscere i limiti, sentirsi forti, ma non invincibili”.

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