Alta Murgia: uccidono cinghiali e “festeggiano” con video, anche ragazza che incitava il padre a sparare. Identificati e sanzionati nel barese

Nelle scorse settimane, due distine operazioni dei Carabinieri Forestali – entrambe partite dalla diffusione di filmati divenuti in poco tempo virali su social ed app di messaggistica istantanea – hanno permesso ai militari di identificare e sanzionare alcuni soggetti resosi autori di uccisione di animali selvatici non autorizzata nel territorio del Parco Nazionale dell’Alta Murgia:

In un primo episodio, attraverso l’osservazione di un filmato girato da una ragazza adolescene e diffuso poi sulle chat di Whatsapp, era possibile osservare un uomo impegnato ad uccidere a fucilate un esemplare di cinghiale nel territorio della Murgia. Analizzando il contenuto audiovisivo, i Carabinieri forestali della sezione “Parco” di Ruvo di Puglia hanno constatato che l’autrice del filmato era la figlia di un 45enne di Spinazzola. Identificato, il 45enne è stato raggiunto dai militari che hanno ritrovato nell’abitazione dell’uomo il fucile ritenuto compatibile con quello visto nel filmato. Tra gli aspetti più inquietanti che è stato possibile constatare nell’osservazione del filmato, quello della ragazza che incitava il padre ad uccidere l’animale selvatico. Ma questo non è l’unico episodio brutale ed illegale registrato nell’Alta Murgia:

Sempre nello stesso periodo, infatti, i Carabinieri Parco Nazionale Alta Murgia di Altamura e dai veterinari dell’Asl Ba Siavb Nord a Ruvo di Puglia hano individuato ed analizzato un altro filmato che mostrava altri bracconieri impegnati a “festeggiare” l’uccisione di altri cinghilali. Le indagini hanno permesso ai militari di individuare il luogo della macellazione: un’azienda situata nel territorio di Corato, dove le carni dei cinghiali erano state lavorate illegalmente. Il tutto avveniva senza autorizzazione della Asl, senza visite veterinarie e senza nemmeno il controllo per l’eventuale presenza della trichina, batterio potenzialmente pericoloso per l’uomo. «È importante – spiega il tenente colonnello Giuliano Palomba, Comandante del Reparto Carabinieri Parco Nazionale dell’Alta Murgia – continuare a tenere alta l’attenzione su tali gravi reati perpetrati ai danni dell’area protetta. Ricordiamo, a tal proposito, che l’attività venatoria è totalmente vietata all’interno dei Parchi Nazionali. È opportuno inoltre sensibilizzare i cacciatori sulla necessità di contattare le ASL in occasione degli abbattimenti di cinghiali al fine di tutelare la sicurezza degli alimenti e combattere la diffusione delle zoonosi».

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