Dopo che le autorità della regione Puglia in Italia hanno chiesto di condurre un audit su tutti coloro a cui era stato somministrato un vaccino contro il coronavirus, i risultati avrebbero lasciato stupiti i responsabili delle analisi. Il Financial Times non fa sconti alla nostra regione, epsrimendo, di fatto, forti critiche sull’organizzazione della somministrazione dei vaccini anti-coronavirus:
Stando a quanto riportato dall’analisi, delle 140.000 persone che in Puglia hanno ricevuto un colpo dopo essere state classificate come operatori sanitari prioritari, migliaia sembravano non avere legami con il settore sanitario. “Abbiamo subito notato che i numeri non tornavano. . . La Puglia non ha così tanti operatori sanitari “, ha detto il capo dell’unità di ispezione medica della regione, della sua ricerca condotta a metà febbraio. “Abbiamo incrociato i dati con le informazioni sulla sicurezza sociale e abbiamo scoperto che molte persone ricevevano dosi senza alcun diritto: amici di amici, colleghi, genitori“, – ha aggiunto. Questo, ricorda sempre il FT attraverso un articolo diffuso online, accadeva mentre il 98% delle persone in Puglia di età compresa tra 70 e 79 anni stava ancora aspettando una prima dose, insieme a quasi la metà degli ultraottantenni. I numeri forti sottolineano la sfida che deve affrontare il primo ministro Mario Draghi mentre il suo governo cerca di riparare gli errori commessi dal precedente governo italiano per garantire che le scorte limitate di vaccini del paese vadano agli anziani e ai più vulnerabili il più rapidamente possibile:
Quando Draghi, ex capo della Banca centrale europea, ha rilanciato la strategia sui vaccini a febbraio con un appello agli italiani ad “aspettare il proprio turno“, solo due dosi su dieci somministrate nel paese venivano somministrate a persone di età superiore ai 70 anni, secondo i dati del governo. Entro il 20 febbraio, l’Italia aveva somministrato una singola dose di vaccino a solo il 6% delle persone di età superiore agli 80 anni. In Germania e in Francia, più di un quinto delle persone in quella categoria aveva ricevuto un primo vaccino entro la stessa data, secondo i dati di il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie e il Robert Koch Institute.
“Ci si è concentrati sulla fornitura [limitata] di vaccini, ma avevamo la stessa quantità di dosi di Francia e Germania”, ha detto un ricercatore presso il think tank ISPI. “L’Italia è stato l’unico grande paese in Europa a seguire questa strategia”. Sono stati compiuti progressi significativi da quando Draghi ha riorientato il lancio. Il numero di dosi destinate agli ultrasessantenni era salito a oltre sei su dieci somministrate all’inizio di aprile. Tuttavia, il 43% degli italiani di età superiore agli 80 anni è ancora in attesa di una prima dose di vaccino, secondo i dati fino alla fine della scorsa settimana, e l’88,9% di quelli di età compresa tra 70 e 79 anni. Quasi tanti italiani di età compresa tra i 30 ei 39 anni hanno ricevuto un colpo quanti quelli di 70 anni. Ci sono anche grandi disparità regionali, con il 60 per cento degli ultraottantenni in Sicilia che non è stato colpito, mentre solo il 30 per cento nella regione settentrionale del Veneto rimane senza una singola dose. In regione, non si è lasciato attendere l’intervento dell’opposizione politica:
“Il generale Francesco Paolo Figliuolo intervenga immediatamente per bloccare l’ultima ‘trovata’ dell’assessore alla Sanità e del direttore del dipartimento, Pierluigi Lopalco e Vito Montanaro, che con una circolare aprono da domani, 12 aprile, – senza nessun criterio – le vaccinazioni agli over 60, proprio quando da domani iniziavano quelle programmate sul sito IO TI VACCINO per over 70″ – osserva il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, che fa appello al generale Figliuolo perché blocchi l’ultima deroga alle vaccinazioni covid a firma Lopalco-Montanaro-Conversano-
“Ma il generale Figliuolo non si fermi solo ai furbetti del vaccino, ne cerchi altri che magari non avranno saltato la fila ma hanno speso i soldi dei pugliesi e della Protezione civile costruendo un improvvisato ospedale nella Fiera del Levante di Bari che è costato 20 milioni di euro, che alla zona industriale di Bari hanno allestito una fabbrica di mascherine i cui costi sono ancora ignoti visto che ci vengono negati gli atti, che hanno acquistato milioni di tonnellate di Dispositivi di Protezione Individuale dalla Cina che, forse, giacciono chissà dove non utilizzati perché inidonei. Ma l’elenco potrebbe continuare: la macchina per fare 10mila tamponi al giorno acquistata per il Policlinico di Bari o i 20 apparecchi dei quali non si sa nulla che avrebbero dovuto analizzare i tamponi rapidi. “Ultimo ma non ultimo vogliamo offrire al generale Figliuolo un dato: al 31 dicembre scorso secondo il bollettino ufficiale della Regione Puglia il virus aveva fatto 2.472 vittime. Al 6 aprile questo limite è stato già superato, raggiungendo quota 2.529. Ovvero in poco più di tre mesi del 2021, per la precisione 96 giorni, ne ha prodotti 57 in più. Un indice di mortalità più alto delle Regioni Meridionali e Insulari, ma fra i più alti d’Italia. Se il livello centrale della gestione della pandemia continuerà a ignorare questi dati non potrà che essere complice di queste morti! “Se il generale Figliuolo vuole siamo disponibili a incontrarlo per denunce più dettagliate. Chissà che almeno lui non ci dia ascolto e prenda in considerazione e girare a chi di dovere la nostra richiesta di commissariamento” – ha concluso il capogruppo regionale di FdI.
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