Nel foggiano imprenditore si ribella alle continue minacce del parente dei mafiosi: sequestrato il bestiame dei parenti dei clan

Siamo nel territorio dove trae le sue origini la ‘faida’ del Gargano (oggi considerata una vera e propria ‘mafia’), una guerra scoppiata per questioni di abigeato e poi trasformatasi in lotta per il controllo del territorio e dei traffici illeciti. La più nota, ma non l’unica, è quella tra i Li Bergolis e gli Alfieri-Primosa di Monte Sant’Angelo. Una guerra iniziata oltre 30 anni fa e scandita da oltre 30 omicidi, altrettanti tentativi di omicidio e decine di casi di lupara bianca. E’ qui che, dopo anni di minacce e soprusi, un cittadino del Comune di Monte Sant’Angelo è riuscito ad ottenere Giustizia dopo questioni legate all’invasione di terreni, danneggiamenti e contendimento degli stessi appezzamenti siti nel cuore del parco del Gargano:

L’imprenditore alla fine, con enormi sforzi e sacrifici, è riuscito ribellarsi alla prepotenza di un uomo che pretendeva l’utilizzo illecito dei terrenni della vittima mediante impedimenti al passaggio su alcuni suoi terreni a causa di recinzioni installate al fine di permettere il pascolo, allo stato brado, di animali riconducibili ad alcune aziende agricole della zona e condotte dal confinante, allevatore della zona ritenuto, dagli investigatori, essere molto vicino ad un elemento di spicco di una fazione criminale attiva nei territori di Manfredonia e Monte Sant’Angelo. Da questo momento inizia un vero e proprio dramma per il denunciante, una vera e propria persecuzione da parte del suo aguzzino che lo conduce, via via, a mutare le sue abitudini di vita, vivere in un continuo stato d’ansia e di paura e a subire continui danneggiamenti e sconfinamenti. Ma l’escalation è destinata a proseguire con condotte estorsive e sempre più minacciose tipiche di chi vuole imporre, proprio come si faceva una volta, il controllo criminale del territorio per impossessarsi, per sempre e gratuitamente, di quei terreni in cui le vacche, appartenenti a parenti di capo clan di gruppo criminale insistenti in questo territorio, vengono lasciate pascolare allo stato brado senza problemi di confini, di invasioni e di danneggiamenti ma imponendo la propria supremazia:

L’imprenditore è stato vittima di continue aggressioni, sia fisiche che verbali, con chiari messaggi di minacce. Apparentemente prive di padroni, le vacche altro non sono che la rappresentazione di prepotenza ed affermazione di potere territoriale dei soliti noti. Dopo le indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Foggia, nella giornata odierna i militari dell’Arma dei Carabinieri sono intervenuti per eseguire il provvedimento emesso dal gip del Tribunale di Foggia consistente nel sequestro di tutti gli animali riconducibili delle due aziende coinvolte. Nella fattispecie tutti e 79 i capi di bestiame, divisi tra ovini, caprini e bovini, sono stati trasferiti dalle precedenti stalle, site in agro dei comuni di Manfredonia e Monte Sant’Angelo, in altre località provvisorie in quanto acclarato essere lo strumento per commettere il reato. I capi di bestiame, dopo accurata visita e censimento da parte del personale sanitario appartenete al Siav dell’Unità operativa complessa del Dipartimento di prevenzione dell’Asl, sono stati caricati a bordo di mezzi e scortati fino alla successiva destinazione. Si tratta soltanto di uno dei tanti episodi che purtroppo – segnalano le autorità di pubblica sicurezza – non vengono denunciati. Ricordiamo che è possibile ricevere tutte le news in tempo reale dall’app gratuita Telegram iscrivendosi al seguente indirizzo: https://t.me/pugliareporter. Sempre attraverso Telegram è possibile inviarci segnalazioni in tempo reale anche con video e foto. Ricordiamo inoltre che cliccando “MI PIACE” sulla Pagina Facebook.com/PugliaReporter è possibile seguire tutte le news da Facebook. Ricordiamo inoltre che è possibile partecipare al gruppo Whatsapp della provincia di Lecce. E’ possibile scriverci anche via Whatsapp ed iscriversi al gruppo per la ricezione dei nostri link cliccando qui. PugliaReporter.com è anche su twitter.com/PugliaReporter e su linkedin.com/company/pugliareporter.