Alga tossica in Puglia, alti livelli in alcune zone ma niente allarmismi eccessivi. I dati aggiornati dell’Arpa

Si torna a parlare della microalga marina (Ostreopsis ovata) anche sulle coste del nostro territorio. Probabilmente introdotta accidentalmente in Mediterraneo per mezzo delle acque di zavorra delle navi, le prime segnalazioni lungo le coste pugliesi si sono verificate a partire dall’anno 2000/2001. La popolazione si sviluppa abbondantemente durante i mesi estivi. I fattori ambientali che facilitano la proliferazione sono:

Alte temperature, alta pressione atmosferica, condizioni di irraggiamento favorevoli, mare calmo per un periodo di tempo superiore a 10-15 giorni.  Nella specie è stata individuata una tossina (Palitossina simile); si sono verificate morie e/o sofferenze di organismi marini (stelle di mare, ricci, granchi, molluschi cefalopodi, ecc.) in concomitanza di elevate concentrazioni di Ostreopsis nelle acque e sui fondali. Inoltre si sono riscontrati casi di malessere transitorio nei bagnanti (riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti, congiuntiviti) in concomitanza di elevate concentrazioni di Ostreopsis nelle acque e sui fondali, e soprattutto dopo mareggiate (le mareggiate favoriscono la formazione di aerosol marino, che  può diffondere la tossina nell’aria). In Puglia, quest’alga si manifesta spesso nei periodi estivi. Sfatiamo nuovamente il mito dell’alga “visibile ad occhio nudo”:

Essendo microscopico, questo vegetale, diversamente da altri, non può essere osservato da lontano e può essere praticamente visto solo mediante strumenti di osservazione microscopica. La presenza di alghe comuni che galleggiano o altri componenti organici nel mare, non deve quindi essere motivo di preoccupazione ed allarmismo eccessivo (e a volte infondato). Come riporta il report aggiornato alla 1° quindicina del mese di luglio 2021 e pubblicato sul sito Arpa Puglia, infatti, alte concentrazioni sono state segnalate in località Torre Canne di fronte al faro (in Provincia di Brindisi), un punto della costa del capoluogo pugliese, e alla zona Porto Badisco-Scalo di Enea (Lecce). Per il resto, comprese l’area comprensiva tra Bisceglie e Molfetta, si registrano lievi quantitativi che non dovrebbero preoccupare, mentre livelli superiori sono segnalati anche sulla costa di Giovinazzo (Bari). Quest’alga, inoltre, nella maggior parte dei casi non preocura la morte degli esseri umani ma soltanto infiammazioni temporanee curabili. Nel complesso, la fioritura di alga tossica appare reale ma, al momento, piuttosto contenuta. Come evitare gli eventuali effetti dannosi di Ostreopsis:

nel caso di certificata fioritura di Ostreopsis, evitare lo stazionamento lungo le coste rocciose durante le mareggiate;
nel caso di certificata fioritura di Ostreopsis, limitare il consumo a scopo alimentare di organismi quali, ad esempio, i ricci di mare. Infatti i ricci, a causa della loro eco-biologia (brucano sulle alghe) potrebbero potenzialmente accumulare la tossina. Ricordiamo che è possibile ricevere tutte le news in tempo reale dall’app gratuita Telegram iscrivendosi al seguente indirizzo: https://t.me/pugliareporter. Sempre attraverso Telegram è possibile inviarci segnalazioni in tempo reale anche con video e foto. Ricordiamo inoltre che cliccando “MI PIACE” sulla Pagina Facebook.com/PugliaReporter è possibile seguire tutte le news da Facebook. E’ possibile scriverci anche via Whatsapp ed iscriversi al gruppo per la ricezione dei nostri link cliccando qui. PugliaReporter.com è anche su twitter.com/PugliaReporter e su linkedin.com/company/pugliareporter.