“Il paradosso dei saldi pugliesi: prima chiedono il posticipo e poi si lamentano ma ormai il guaio è fatto”

il Presidente Unionecommercio UNIPUGLIA, Savino Montaruli

Dapprima la richiesta della di altre sigle sindacali la quale, agli inizi del mese di giugno, già assunse una posizione accusatoria nei confronti dell’Assessore regionale Alessandro Delli Noci ritenendo che la partenza dei saldi estivi, anche in Puglia come nelle altre regioni, dal 3 luglio potesse addirittura essere dannosa per il Settore Moda. La sigla promotrice dunque proponeva all’assessorato l’avvio della stagione dei saldi da 24 luglio, come poi avvenuto, e giustificava tale richiesta con il fatto che in questo modo si “sarebbero rimpinguate le casse, ferme da mesi”. Rincarando la dose la sigla promotrice regionale accusava la scelta dell’assessore Delli Noci di far partire i saldi il 3 luglio essere un “favore alla grande distribuzione, penalizzando i negozi di vicinato che hanno una ingente quantità di merce invenduta”, ritenendo, sempre la sigla promotrice, che “le due settimane in più richieste rispetto alla data stabilita dalla Regione Puglia, consentirebbero di fare cassa e affrontare le difficoltà economiche generate dal fermo emergenza sanitaria”. Come se non bastasse l’attacco sferrato nei confronti della Regione loro amica, il Presidente regionale della Confederazione continua ad accusare l’Assessore Delli Noci affermando:

“la Regione prima ci convoca per decidere insieme come procedere per la ripresa post Covid del commercio, e poi di fatto decide da sola, ignorando le ragioni che spingono le associazioni sindacali a fare proprie le istanze degli esercenti del commercio che, in questo modo, rischiano di fallire”.  Sul delicatissimo argomento, che oggi fa registrare la decisa presa di posizione dei commercianti, quelli veri e non quelli virtuali, che contestano la scelta della Regione di aver assecondato la richiesta della sigla promotrice provocando già enormi danni (altro che sostenere le vendite!), interviene duramente il Presidente Unionecommercio UNIPUGLIA, Savino Montaruli il quale dichiara:

“errore gravissimo quello commesso da parte della sezione Moda sigla promotrice che ha formulato una richiesta azzardata che ci piacerebbe e sarebbe dovere anche giornalistico approfondire da che parte sia nata, maturata, concertata ed avanzata. Premesso che la scrivente, di fronte al crescente fatturato delle vendite on line che pare dalla sigla promotrice abbiano completamente ignorato, con un’aggravante rispetto alle posizioni retrograde avanzate in Regione, si è sempre manifestata favorevole alla liberalizzazione dei saldi, rompendo quella catena che mette la grande distribuzione all’ingrosso in posizione dominante nel gestire questo sistema chiamato “saldi”, se proprio si dovesse parlare di periodi allora dalla sigla promotrice dimostrano di non sapere o di non voler comprendere che semmai sarebbero i saldi invernali a dover essere posticipati perché troppo vicini alle vendite natalizie che ne restano bloccate ed anche perché in Puglia, per fortuna, l’inverno arriva molto dopo rispetto al Nord Italia. In estate, invece, avviene esattamente il contrario con un’estate che “parte” già da maggio. Detto questo” – continua Montaruli –accorsisi evidentemente dell’enorme guaio combinato ai danni di quegli stessi esercenti che da sigla promotrice asseriscono voler difendere e che un tempo difendevano, sono gli stessi dirigenti di sigla promotrice a tentare, goffamente, di mettere una pezza sul danno ma come dicono i cinesi: “quando ti succede, non muoverti altrimenti fa ancora più male”. Dalla sigla promotrice, tentano dunque di smarcarsi da ciò che essi stessi hanno causato, ed affermano: “nei mesi precedenti la nostra associazione di categoria, così come la Confcommercio, è stata sommersa di richieste da parte di molti operatori commerciali finalizzate a spingere la Regione, l’assessore Delli Noci, a consentire, con apposita legge, la posticipazione dei saldi che si andavano delineando in tutta Italia agli inizi di luglio. L’assessore, dopo un tavolo di confronto con le associazioni di categoria e dei consumatori, ha ritenuto di soddisfare la richiesta in quanto il periodo covid non aveva consentito di effettuare le regolari vendite, se non a partire dagli inizi di maggio, visto il perdurare dell’emergenza fino al 10 maggio 2021. Per di più, evidenzia Landriscina, si è dovuto constatare che molti consumatori, oltre ad esercitare la diffusissima pratica di acquisto on line, hanno approfittato delle periodo di vacanze per acquistare fuori dai confini regionali. Addirittura si è assistito, girando per le vie delle nostre città, a vetrine tappezzate di cartellonistica che promuovevano percentuali di sconto e vendite a saldo né controllate e sanzionate da alcun organo di vigilanza preposto.” Ancora più paradossale rispetto alle esternazioni del Landriscina dalla Bat è l’esternazione del suo collega che dichiara:

“siamo l’unica Regione ad iniziare i Saldi con 20 giorni di ritardo con una scelta fatta dall’assessore Delle Noci”, afferma il competente del consiglio di presidenza della sezione Provinciale BAT. “Questo porterà, o ha già portato, delle perdite, perché l’acquirente, oramai, è proiettato già sulle vendite on line e giustamente non aspetta così tanto tempo per acquistare nella propria città o regione e così sta accadendo, ma noi non demordiamo ed oggi partiamo ugualmente con lo Stesso spirito ed entusiasmo degli scorsi anni.” A parte l’evidente schizofrenia – dichiara Savino Montaruli rivolgendosi ai colleghi dell’altra sigla sindacaleè evidente che il ciambotto è stato fatto e che quel ciambotto è di grandi proporzioni. Dire qualcosa ed affermare, contemporaneamente il contrario di ciò che si è chiesto, che si è detto e che si è scritto è un’arte ignobile. La verità è che l’Assessore Deli Noci deve prendere atto di quanto accaduto e prendere apertamente le distanze dalle accuse che tali soggetti hanno rivolto nei suoi confronti. Deve egli provvedere immediatamente con una profonda revisione legislativa di un sistema regionale di rappresentanza che fa acqua da tutte le parti, che non è rappresentativo del mondo delle imprese e che è ormai ai livelli massimi di autoreferenzialità, oltre che sovente asservito alla politica al punto da fregiarsi con l’appellativo di Polisindacato. Se tutto questo non dovesse bastare l’Assessore convochi immediatamente il Tavolo di Concertazione Permanente con tutte le Sigle di Rappresentanza e non sono con quella che si mostra essere schizofrenica e disorientata. Egli dia ascolto al mondo reale non a quello virtuale di chi vive di soldi pubblici, nei salotti della burocrazia e della politica e che, ogni tanto, fa finta di essere dalla parte di chi soffre cioè delle piccole imprese” – ha concluso Montaruli di Unionecommercio UNIPUGLIA.

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