Alga tossica, a Bisceglie e Giovinazzo bandiera rossa assegnata dall’Arpa Puglia, gialla per Molfetta

Continua a far discutere la presenza estiva della cosiddetta “alga tossica“, organismo marino di origini tropicali potenzialmente dannoso anche per gli esseri umani Purtroppo, per una parte della costa della sesta provincia pugliese (BAT) e del barese, non ci sono buone notizie:

Come riportato nello schema diffuso sul sito web dell’Arpa Puglia, aggiornato al mese di agosto 2021, – cui screenshot pubblichiamo qui sotto – infatti, la presenza di Ostreopsis ovata è stata segnalata con valori maggiori di 20000 cellule/litro sulla costa di Bisceglie (bandiera rossa “molto abbondante”, l’assegnazione di rischio più alta prevista da Arpa Puglia). Poco meno la presenza sulla vicina costa di Molfetta che riceve invece l’assegnazione della bandiera arancione con valori comprensivi tra i 10001 e le 20000 cellule/litro. Verso il capoluogo, la costa di Giovinazzo ha ricevuto due bandiere rosse, con una situazione simile a quella della costa biscegliese:

Occorre ricordare che Ostreopsis ovata è una specie tipica dei climi caldi e tropicali, ma negli ultimi anni è presente anche sulle coste italiane. La fioritura dell’alga, in gergo “bloom”, è stata segnalata nelle acque del litorale di Genova ma anche già osservata in numerose occasioni in Toscana, estate 1998 e Puglia nell’estate 2003-2004. Nella specie è stata individuata una tossina (Palitossina simile); si sono verificate morie e/o sofferenze di organismi marini (stelle di mare, ricci, granchi, molluschi cefalopodi, ecc.) in concomitanza di elevate concentrazioni di Ostreopsis nelle acque e sui fondali.
Inoltre si sono riscontrati casi di malessere transitorio nei bagnanti (riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti, congiuntiviti) in concomitanza di elevate concentrazioni di Ostreopsis nelle acque e sui fondali, e soprattutto dopo mareggiate (le mareggiate favoriscono la formazione di aerosol marino, che può diffondere la tossina nell’aria). I fattori che ne favoriscono la riproduzione/proliferazione rapida, detta fioritura algale, sono comuni a tutti i vegetali:

la presenza in acque di azoto e fosforo che vengono apportati al mare dai fiumi, in più nei tratti in cui vi è ristagno di acqua, o per mancanza di correnti, o per la costruzioni di pennelli a difesa della costa, l’aumento di temperatura già da 22-23 °C. Contrariamente a quanto qualcuno potrebbe pensare, questo organismo marino non è visibile ad occhio nudo poiché di dimensioni microscopiche (dimensioni: 27–35 µm, 47-55 µm). Ma sul fondo, visto che è bentonica, si colloca sul substrato sabbioso o roccioso e provoca la morte di tutti gli organismi che vi vivono, perché nella crescita esaurisce l’ossigeno a disposizione, lasciando una situazione desolata, come se tutte le macro-alghe visibili fossero “glassate” da una pellicola bruna a partire da circa 1,5 m di profondità. La fioritura dell’alga può causare un’intossicazione i cui sintomi indirizzano verso un meccanismo irritativo aspecifico sulle mucose respiratorie e congiuntivali, con conseguente irritazione congiuntivale, rinorrea (raffreddore), difficoltà respiratorie (tosse, respiro sibilante, broncospasmo con moderata dispnea) e febbre. Come evitare gli eventuali effetti dannosi di Ostreopsis:

  • nel caso di certificata fioritura di Ostreopsis, evitare lo stazionamento lungo le coste rocciose durante le mareggiate;
  • nel caso di certificata fioritura di Ostreopsis, limitare il consumo a scopo alimentare di organismi quali, ad esempio, i ricci di mare. Infatti i ricci, a causa della loro eco-biologia (brucano sulle alghe) potrebbero potenzialmente accumulare la tossina

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