Scandalo consiglieri regionali, quel giorno Emiliano non era presente “hanno firmato a mia insaputa, giusto abrogare emendamento”. Assegno di fine mandato reintrodotto tenendo all’oscuro anche i vertici dei partiti

Dal blog di VideoAndria.com – un esempio di sana e democratica opposizione politica popolare e fuori dai “giochi di palazzo” quella che si sta concretizzando in queste settimane, quando alcuni cittadini hanno reagito alla inaspettata firma dell’emendamento che – di fatto – riattiva gli assegni di fine mandato per i consiglieri regionali pugliesi:

L’emendamento – ricordavano sul web – è stato firmato nel mese di agosto a nome di tutti i capigruppo di partiti e movimenti presenti attualmente in Consiglio regionale Nel testo dell’emendamento – diffuso nelle scorse settimane dall’ex consigliere regionale pentastellato Mario Conca (oggi esponente territoriale del movimento Italexit fondato da Gianluigi Paragone) erano infatti presenti le firme dei capigruppo che confermavano così non solo la volontà del ripristino dell’assegno di fine mandato per le future legislature, ma persino a formula retroattiva dal 2013, ovvero dall’anno in cui questi risultarono aboliti nell’allora amministrazione Vendola. Oltre alla lettera inviata dai consiglieri comunali del M5S al Presidente nazionale Giuseppe Conte – che hanno ufficialmente preso le distanze dalle controparti regionali, chiedendo un intervento risolutivo dell’ex Premier, ancora oggi disatteso – un cittadino fuori dagli schemi politici ha autonomamente lanciato una petizione online con la richiesta di abrogazione dell’emendamento. A distanza di pochi giorni, tale petizione online – consultabile sul sito web change.org – ha raggiunto oltre adesioni. Nelle ultime ore, poi, fanno riflettere le dichiarazioni del Presidente della Regione Puglia che si è finalmente espresso sulla questione:

Ai microfoni di alcune testate giornalistiche Televisive, Michele Emiliano ha riferito di essere stato all’oscuro del provvedimento, in considerazione del fatto che quel giorno il governatore pugliese era impegnato a partecipare fisicamente all’inaugurazione della questura di Andria e che non ha potuto partecipare alla riunione di consiglio regionale all’interno del quale i consiglieri avevano introdotto rapidamente ed inaspettatamente un emendamento che “nulla aveva a che fare con la discussione“. Nelle ultime ore, la consigliera regionale Antonella Laricchia (M5S) ha presentato una proposta di abrogazione dell’emendamento che altrimenti rischierà di far sborsare milioni di euro in più che finirebbero nelle tasche dei consiglieri regionali pugliesi. Proprio in merito alla proposta di abrogazione dell’emendamento di reintroduzione dell’assegno di fine mandato, Emiliano si è detto favorevole ed amareggiato per il clima di indignazione (giustamente) scatenato tra la cittadinanza. Sempre Emiliano ha riferito ai giornalisti di aver affrontato l’argomento con i vertici nazionali dei partiti di maggioranza ed opposizione, scoprendo che anche loro non erano stati informati del provvedimento applicato da consiglieri regionali pugliesi di maggioranza ed opposizione. Dichiarazioni che però non spengono le polemiche e che hanno spinto il sindacalista andriese Savino Montaruli (CasAmbulanti – UniBat, nonché Presidente dell’associazione di volontariato “Io Ci Sono!” di Andria) ad organizzare una protesta popolare nel mese di settembre 2021 contro quella che è stata accusata di essere una casta politica distante dai problemi dei cittadini. In questo periodo, Emiliano è impegnato anche a promuovere il nuovo movimento politico “Con“, presentato come alternativa ai partiti, confermando la presa di coscienza dello stesso amministratore nei riguardi di una situazione politica vista dai cittadini con diffidenza. Di certo, simili episodi – l’approvazione dell’assegno di fine mandato ai consiglieri regionali – non aiutano a colmare quel vuoto e quell’indignazione che serpeggiano da tempo nella popolazione. A tal proposito, riportiamo qui sotto il link ad un servizio televisivo diffuso su YouTube:

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