Un pugliese riesce a salvare gli ulivi dal disseccamento con un prodotto realizzato con olio di oliva “la verità va divulgata”. Lo studio anche su ScienceDirect – video

Nonostante le critiche di un esponente politico regionale, l’autore del prodotto NuovOlivo® che – nel corso di una conferenza stampa, rispedisce al mittente le accuse – continua a divulgare filmati relativi al prodotto da lui realizzato:

astratto grafico – ScienceDirect

Nello specifico, si tratta di un prodotto a base vegetale, realizzato da un’esperienza professionale partita dalla lavorazione di saponi a base di prodotti naturali. Come riferiva l’autore del progetto nel corso di un approfondimento televisivo diffuso sul web – cui link al video riportiamo qui sotto – l’olio di oliva rappresenta un ingrediente chiave nel prodotto. Metaforicamente, la natura salva se stessa: anche in base a quanto è possibile leggere in un articolo pubblicato online sul database scientifico internazionale ScienceDirect, il prodotto è un detergente naturale a base di oli vegetali ed estratti di multi specie botaniche più idrossido di sodio e calcio, e zolfo, attivato con bicarbonato di sodio. Lo studio parla di test condotti in due oliveti naturalmente infetti situati nella provincia di Lecce. Il primo esperimento ha riguardato olivi di età compresa tra 70 e 75 anni cv Cellina di Nardò, a Montesano Salentino. Qui la percentuale dell’indice di malattia di McKinney è stato ridotto al 2,5% e le piante hanno prodotto frutti di drupa dopo sette trattamenti. Gli ulivi venivano irrorati due volte all’anno (a marzo ea ottobre) e potati in inverno. l secondo esperimento includeva olivi di età compresa tra 60 e 65 anni cv Ogliarola salentina che crescevano a Sternatia che inizialmente mostravano un indice di malattia del 90,88%. Questa cifra è stata ridotta al 4,0% dopo due anni di tre trattamenti a spruzzo. In entrambe le cultivar di olivo, qRT-PCR ha determinato livelli inferiori di X. fastidiosaDNA negli alberi trattati. Le foglie delle piante trattate hanno mostrato un basso contenuto fenolico totale e nessun danno alla membrana cellulare associato alla perossidazione lipidica e alla perdita di elettroliti. Resta da chiedersi come mai la politica territoriale e nazionale è ancora “congelata” mentre il prodotto è oggetto di studi pubblicati a livello internazionale. A tal proposito, riportiamo qui sotto alcuni video diffusi sul web:

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