Che fine fanno le lanterne volanti che, in alcune circostanze, vengono lanciate in aria per “belvedere”? Be, a giudicare da quanto viene costantemente scoperto, non sono affatto di buon augurio. Nella sesta provincia pugliese, l’ultima di queste discutibili constatazioni giunge dal bellissimo lungomare di Barletta, purtroppo vittima di svariate tipologie di rifiuti abbandonati. Tra essi, spuntano persino i resti di quella che sembrerebbe proprio una lanterna volante:
Lanciate in occasione di compleanni, eventi particolari (anche di Capodanno) e altre circostanze festose, questa pratica ha origini asiatiche. Nonostante l’aspetto affascinante, la loro liberazione può scatenare incendi o, in ogni caso, una forma di inquinamento ambientale. Fortunatamente, la lanterna atterrata sul lungomare di Barletta non sembra aver causato gravi conseguenze ma si tratta in realtà soltanto di pura fortuna. Il link al video:
In Australia si è deciso un divieto provvisorio mentre in Germania, una sola di queste lanterne ha causato un terribile incendio in uno zoo, dove a morire tra le fiamme sono stati i poveri animali ospiti della struttura. Il rischio incendi è rappresentato dal pericolo della discesa della lanterna ancora accesa su prati, alberi (soprattutto conifere che a causa della resina prendono fuoco facilmente) e anche su balconi, tetti in legno, barche, ecc. Il vento in quota rende imprevedibile il luogo di ricaduta della lanterna. Nel dicembre 2016 nelle alture toscane una lanterna ha causato l’incendio di circa 160 ettari di bosco; il responsabile del lancio della lanterna è stato identificato e denunciato per incendio boschivo colposo. Insomma, senza un sistema di controllo per l’atterraggio, questi dispositivi volanti risultano anche più pericolosi di petardi e fuochi pirotecnici, poiché mettono in pericolo non tanto il singolo utilizzatore ma, piuttosto, un intero territorio. A Capodanno, meglio utilizzare le “fontanelle” o piccoli tamburi capaci di divertire senza mettere a rischio nessuno.
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