Torre Calderina: la condotta sottomarina si farà, appalto da 13 milioni di euro. E l’area marina protetta?

Dopo anni di discussioni ed osservazioni – anche piuttosto critiche da parte della frangia ambientalista – la condotta sottomarina (da tempo in programma per la costruzione nella località di Torre Calderina, tra i territori costieri di Molfetta e Bisceglie) si farà: Come riportato nel Registro Protocollo 2022 N. 0013393 – U 02/03/2022, l’Acquedotto Pugliese conferma l’appalto Integrato da 13.000.000 di euro per la realizzazione della condotta sottomarina di scarico dei reflui depurati dei Comuni di Bisceglie, Corato, Molfetta, Ruvo e Terlizzi. L’intervento consisterà sinteticamente nella realizzazione di:

“- Opere a terra: Impianto di sollevamento a servizio della condotta sottomarina di scarico di progetto composto da: Vasca di sollevamento – Vasca di laminazione – Scarico di emergenza – locali quadri elettrici – locale gruppo elettrogeno – locale per ispezione apparecchiature elettromeccaniche;
Opere a mare: Condotta sottomarina in acciaio della lunghezza complessiva di 3.100 m e diffusore in acciaio della lunghezza di 350 m”. Inoltre:

“Si evidenzia” – si legge nel documento – “che, allorquando risulterà disponibile il programma esecutivo dei lavori che verrà rassegnato dall’A.T.I. Appaltatrice, la Direzione Lavori sarà a disposizione per eventuali richieste informative a riguardo le previsioni temporali. Si precisa, inoltre, che al momento, stante la strategicità delle opere pubbliche a farsi, sarà data precedenza a quelle che risultano immediatamente eseguibili ovvero attinenti la realizzazione di opere infrastrutturali “a terra”, con esclusione di quelle “a mare” per le quali sono in corso di completamento le attività di campionamento della fase ante-operam previste nel Piano di Monitoraggio Ambientale condiviso da Arpa Puglia con nota prot. n. 62303 in data 14 settembre 2021. A tal riguardo si evidenzia che con nota prot. n. 12016 in data 23 febbraio 2022 questa Società ha comunicato all’Arpa Puglia che in data 18 febbraio 2022 sono state avviati e completati tutti i campionamenti previsti per il primo survey della fase ante operam (autunno – inverno nel Piano di Monitoraggio Ambientale ed alla data attuale sono in corso le analisi dei campioni di acqua, sedimenti e biota per le finalità in oggetto. Infine, con la stessa nota è stato rappresentato che con successiva nota si provvederà a comunicare l’avvio delle attività di campionamento ante-operam per il periodo primaverile – estiva. Terminata l’attività di campionamento nella fase ante-operam, sia per il periodo autunnale – invernale che per il periodo primaverile – estivo, si provvederà a comunicare anche la data presunta di avvio dei lavori “a mare”” – concludono nel documento. Il progetto, dunque, godrebbe del monitoraggio della tutela ambientale e di tutti i permessi di costruzione. Anni fa, invece, lo scetticismo di alcuni ambientalisti che ritenevano invece più utile utilizzare le risorse economiche per potenziare i depuratori e riutilizzare i reflui depurati in agricoltura. A distanza di anni, sembra così concludersi un lungo iter burocratico per la realizzazione di una condotta in un’area che, unitamente alle vicine grotte di Ripalta di Bisceglie, avrebbe potuto essere oggetto di inserimento nell’elenco delle aree marine protette. Ad oggi, tanto menzionato dagli ambientalisti locali ma disatteso da parte degli enti. A far discutere anche la presenza Posidonia oceanica in un’area da sempre ritenuta di grande interesse ambientale e naturale, li dove alcuni realizzarono anche video – ancora oggi pubblicati sul web – che segnalavano evidenti criticità riguardanti la qualità delle acque di scarico. A tal proposito, riportiamo qui sotto il link ad un video del 2014:

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