“Basta aggressioni” hanno urlato alcuni poliziotti penitenziari del carcere di Foggia che oggi si sono incatenati davanti al casa circondariale per protesta contro le aggressioni da parte dei detenuti. Il sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria SAPPE denuncia la situazione di ciò che accade giornalmente nelle carceri nazionali, pugliesi e foggiano. Gli eventi critici si sono decuplicati, a partire dalle aggressioni ai poliziotti che sempre più spesso pagano il prezzo di una inadeguatezza dei Ministro e del DAP nell’affrontare le vere problematiche che attanagliano il sistema penitenziario – dichiara il sindacato – molti sono i tentativi di suicidio, autolesionismo, episodi di prepotenza di molti detenuti nei confronti dei più deboli determinati dall’autogestione. Il SAPPE ritiene che questa libertà che si è regalata ai detenuti, nasconda tutti i problemi che negli anni ogni Capo del DAP ha accumulato, dopo aver riscosso un ben remunerato appannaggio. Infatti a nessuno interessa a partire dalla Ministra della Giustizia, al Capo DAP ecc.ecc. della situazione delle centinaia(se non migliaia) di detenuti psichiatrici; “pazzi” buttati nelle carceri, dopo aver chiuso i manicomi, senza assistenza adeguata, per cui alla fine sono i poliziotti che ne pagano le conseguenze.
A Foggia su 600 detenuti ci sono solo 3 educatori, a Taranto su 700 detenuti 3 educatori, e così nelle altre carceri pugliesi. Senza parlare della sicurezza , fino a qualche anno fa le evasioni di detenuti non erano nemmeno pensabili, ora invece non passa giorno che ci sia qualche evasione da uno dei circa 200 penitenziari della nazione, determinate sempre dagli stessi motivi: carenza di organici della polizia penitenziaria, per cui le carceri nelle ore serali e notturne sono pressochè vuote; mancata installazione di tecnologia per contrastare l’utilizzo dei telefonini da parte dei detenuti, nonché di apparecchiature elettroniche per disturbare il volo dei droni che portano materiale proibiti (telefonini, armi, droga).
Due anni fa – continua il Sappe – il carcere di Foggia ebbe la triste ribalta internazionale a seguito dell’evasione di 73 detenuti, cosa mai avvenuta in un paese civile, ma lo Stato Italiano, il Ministro della Giustizia, il Capo del Dap in questi due anni cosa hanno fatto? A Foggia c’era e c’è un solo dirigente (come accade per il carcere di SAN Severo con 50 detenuti) mentre la legge prevede almeno un aiuto; mancava e manca un funzionario titolare della sicurezza (in questi due anni ne hanno mandati tre in missione, pagati molto bene, con risultati molto scarsi); ma soprattutto mancava e manca il personale di polizia penitenziaria che è in grave carenza organica di almeno 80 unità. La manifestazione a cui hanno dato l’adesione anche dei consiglieri regionali che vogliono vederci chiaro nella gestione del servizio sanitario ai detenuti da parte delle ASL, soprattutto per i psichiatrici, viene fatta non solo per il carcere di Foggia, ma per tutti i penitenziari della regione a cui mancano 600 unità, e della nazione in carenza di oltre 4000 poliziotti. E’ ora che il Ministro ed il DAP dalle parole passino ai fatti ridando sicurezza alle carceri e possibilità concrete ai detenuti che si vogliono reinserire. Ciò al fine di non offrire a quei delinquenti irriducibili (a cui la parola rieducazione non rientra nel loro vocabolario e nel loro cervello) la possibilità di continuare a fare i propri sporchi affari, contando proprio sulla mancanza di controlli e di una seria e concreta politica penitenziaria da parte delle Istituzioni. E’ il momento di finirla con la favola che tutti si possono rieducare, poiché con ciò si sprecano solo risorse che potrebbero essere utilizzate per aiutare tutti quei detenuti che ambiscono a riprendersi il loro posto nella società – conclude il Sindacato Sappe.
Ricordiamo che è possibile ricevere tutte le news in tempo reale dall’app gratuita Telegram iscrivendosi al seguente indirizzo: https://t.me/pugliareporter. Sempre attraverso Telegram è possibile inviarci segnalazioni in tempo reale anche con video e foto. Ricordiamo inoltre che cliccando “MI PIACE” sulla Pagina Facebook.com/PugliaReporter è possibile seguire tutte le news da Facebook. E’ possibile scriverci anche via Whatsapp ed iscriversi al gruppo per la ricezione dei nostri link cliccando qui. PugliaReporter.com è anche su twitter.com/PugliaReporter e su linkedin.com/company/pugliareporter.