Bisceglie: Ripalta devastata non solo dal vandalismo ma anche dall’incuria

A Ripalta, la devastazione continua – la sede Bisceglie-Trani dell’associazione Pro Natura torna a denunciare la situazione di abbandono:

“Dopo anni di attesa, scanditi dall’inesorabile degrado dell’infrastruttura ciclabile, ridotta ad una mulattiera, finalmente il recente restauro della staccionata e di piccoli tratti di muretti a secco sembravano aver dato nuova vita alla zona delle Grotte di Ripalta. Invece no, ci eravamo solo illusi! La staccionata che delimita la pista ciclopedonale continua ad essere devastata con molta probabilità da atti vandalici, che andrebbero perseguiti a norma di Legge. Altrimenti dovremmo presupporre che sia stato il forte vento o le pioggie abbondanti!! Intanto vi documentiamo questa nuova distruzione di un bene pubblico, ai danni della comunità, avvenuta tra martedì e giovedì us. Pro Natura da sempre si batte per la libera fruizione della zona, ma se questi gesti fossero stati compiuti da irresponsabili senza scrupoli saremmo di fronte alla prova che non tutti i cittadini sono consapevoli del dono che ricevono quando percorrono liberamente la pista ciclopedonale” – osservano dalla sede locale di Pro Natura che aggiunge:

“Ma come impedire che questo scempio continui? La libertà di fruizione di questa bellezza naturalistica non giustifica in alcun modo questa devastazione. Lamentiamo ancora una volta l’assoluta assenza di controlli. La pista è percorsa QUOTIDIANAMENTE da veicoli a motore, anche di grossa cilindrata, in spregio a qualsiasi divieto e al minimo buonsenso. Manca una efficace barriera a labirinto agli ingressi, chiesta più volte da questa associazione, che impedisca la circolazione di motorini, moto, trattori, auto e quant’altro si possa intrufolare. Manca la videosorveglianza che in qualsiasi Paese civile che ha a cuore le sorti di questa zona sarebbe stata già installata. Invece siamo qui nuovamente a lamentarci, consci che, alla prossima passeggiata naturalistica, corriamo il serio rischio di essere investiti da qualche mezzo motorizzato o di cadere giù in mare dalla falesia alta 9 metri o di essere avvolti dalle fiamme per il solito incendio che ogni anno viene appiccato o di non poter fruire della spiaggia stracolma di nauseanti rifiuti. Un disastro annunciato dall’atteggiamento di chiusura da parte del comune che prima ha siglato un protocollo di intesa con l’Associazione per il restauro dei muretti a secco e delle staccionate, per poi disattenderlo in quanto ha effettuato i lavori in assoluta autonomia. A questo punto ci domandiamo che materiali sono stati utilizzati per le staccionate e come mai i muretti restaurati sono crollati per ben due volte. Ci sentiamo di esprimere tutto il nostro #disgusto per questa situazione. #ripaltaareaprotetta” – concludono gli ambientalisti di Pro Natura.

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