“La “rivoluzione verde” a Bisceglie? Un fallimento: al costo di piantumazioni errate si aggiunge quello per la rimozione. In base a quali criteri furono introdotti questi esemplari” – critiche da Pro Natura

“Quella che poco più di un anno fa era stata annunciata dall’Amministrazione Angarano come una “rivoluzione verde” oggi appare sempre più un sonoro fallimento. Ma ripercorriamo la vicenda. A febbraio avevamo documentato la morte delle palme appartenenti alla specie Chamaerops excelsa messe recentemente a dimora nel parcheggio di Conca dei Monaci. Stessa sorte per gli esemplari nei quartieri S. Francesco, Seminario e sul lungomare di Levante – lo ricordano dalla sezione Bisceglie-Trani dell’associazione Pro Natura – Ripalta Area Protetta che ripercorre gli ultimi avvenimenti amministrativi legati alla tematica affrontata:

“Pertanto abbiamo chiesto spiegazioni al comune inviando un’istanza nella quale chiedevamo se i siti individuati per la messa a dimora degli esemplari fossero idonei, quali fossero i costi sostenuti dal Comune di Bisceglie per la messa a dimora degli esemplari e le loro condizioni fitosanitarie, le cause della morte delle palme, se fossero state effettuate le ordinarie manutenzioni e regolari innaffiature, quali saranno i costi previsti per la rimozione degli esemplari secchi e se verranno sostituiti. La risposta del comune:

“Si comunica che questo ufficio, e Ente in via generale, non ha al proprio interno alcuna professionalità in materia agronomica che possa fornire consulenza ed adeguato supporto a questa Ripartizione circa le condizioni fitosanitarie degli esemplari arborei piuttosto che effettuare analisi sulle cause di sofferenza o morte delle piante. I costi sostenuti per la messa a dimora degli esemplari presso diverse aree cittadine (Conca dei Monaci, Via S. Andrea, Piazza Vittorio Emanuele, Quartiere S. Francesco, etc) e la contestuale rimozione di alcuni esemplari di palma in Via S. Andrea ammontano ad € 20.000,00. Per quanto riguarda le attività manutentive si comunica che questo ufficio ha provveduto in economia con l’ausilio di operai stagionali alle regolari innaffiature ovvero agli interventi minimi di mantenimento degli esemplari. Si segnala altresì che alla data odierna questo ufficio sta provvedendo alla stima dei costi dell’eventuale rimozione degli esemplari e la conseguente sostituzione con altre alberature.” Emergenza verde pubblico:

La risposta è insoddisfacente in quanto non spiega i motivi della morte delle centinaia di palme. Esprimiamo sconcerto nell’apprendere che il comune non ha al proprio interno alcuna professionalità in materia agronomica e quindi ci chiediamo con quali criteri siano state decise le piantumazioni, in considerazione della notevole spesa sostenuta e dell’ulteriore esborso di danaro pubblico che potrebbe essere necessario per rimuovere gli alberi secchi. Ribadendo la richiesta di accertare di chi sia la responsabilità di quanto accaduto, invochiamo trasparenza e chiarezza per questa vicenda che si sta rivelando un salasso per le casse comunali. È incomprensibile l’atteggiamento dell’Amministrazione che non si è mai avvalsa della nostra collaborazione né mai ha accolto le nostre osservazioni o i nostri suggerimenti e non solo: sulla pagina facebook ufficiale del Sindaco sono stati eliminati i commenti al post della “rivoluzione verde” che evidenziavano la morte delle piante. La città ha necessità di un Regolamento cittadino del verde pubblico e di un Piano strutturato, affinché questa fase di emergenza nella gestione del verde pubblico ceda il passo ad una gestione ordinaria, regolamentata, pianificata ed integrata nel Piano Urbanistico della città e soprattutto condivisa”concludono dalla locale sezione di Pro Natura.

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