Taranto, ex Ilva: Corte Europea per i Diritti dell’Uomo condanna l’Italia – “emissioni pericolose per la salute”. D’Amato (Greens): “Governo si vergogni”

Le emissioni dell’acciaieria continuano a rappresentare un pericolo reale per la salute dei cittadini. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti dell’uomo (abbreviata in CEDU o Corte EDU) in merito all’annosa e delicata questione che interessa la città di Taranto. Dura la reazione anche dal Parlamento Europeo:

“La sentenza di oggi della Corte europea dei diritti dell’uomo è un nuovo schiaffo al governo, ma anche alla Commissione Ue. La Cedu certifica che l’ex Ilva continua ‘a rappresentare un rischio per la salute’ dei suoi operai e dei cittadini di Taranto, ricordando che l’anno scors ‘le autorità italiane non avevano fornito informazioni precise sulla messa in atto effettiva del piano ambientale’. Da allora la situazione è persino peggiorata: l’Arpa Puglia ha di recente riscontrato ‘significativi incrementi delle concentrazioni degli inquinanti gassosi, in particolare biossido di zolfo e benzene’. In tutto questo, il premier Draghi ha in programma un aumento della produzione dell’impianto, tra l’altro attraverso il dirottamento di 150 milioni di euro che dovrebbero invece andare alle attività di bonifica.Tra l’altro, non ci risulta un piano industriale. Dal canto suo, la Commissione europea, nonostante i miei ripetuti solleciti, continua a voltarsi dall’altra parte e a bloccare la procedura d’infrazione contro l’Italia. La verità è che ancora una volta i cittadini di Taranto sono destinati a venire sacrificati in nome dell’acciaio. Stavolta, la scusa sono gli effetti economici della guerra, che hanno reso ancora più salda la convergenza di interessi tra Roma e Bruxelles. La Cedu invece ci ricorda che a Taranto è in atto da troppo tempo una gigantesca violazione dei diritti umani, di cui l’Italia e l’intera Europa dovrebbero vergognarsi”. Lo dice l’eurodeputata dei Greens, Rosa D’Amato, commentando le 4 nuove condanne emessa dalla Cedu nei confronti dello Stato italiano a causa delle emissioni dell’Ilva. Le condanne riguardano i ricorsi presentati tra il 2016 e il 2019 da alcuni dipendenti dell’impianto siderurgico oltre che da oltre 200 abitanti di Taranto e di alcuni comuni vicini. A tal proposito, riportiamo qui sotto i link ad alcuni servizi televisivi diffusi sul web:

Ilva, nuove condanne della Cedu contro l’Italia – link video:

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