Un episodio che, ci auguriamo, possa rappresentare una singolarità ma che getta comunque una cattiva luce sul sistema sanitario territoriale:
Parliamo del caso di un paziente dializzato, costretto ad un lungo viaggio della speranza di quasi 800 chilometri poiché partito dalla Puglia per raggiungere la città di Siena, dove ad attenderlo vi era l’equipe medica per il trapianto di rene. A renderlo noto è stato un servizio televisivo diffuso sul web – cui link riportiamo qui sotto – che ha brevemente ripercorso i punti più significativi del caso di un conterraneo da anni in attesa di un nuovo rene. Dopo molti sacrifici e tanto tempo, la bella notizia: un rene era disponibile per il trapianto ma per questo si rendeva necessario il trasporto del paziente sino in Toscana. Un sogno che si è però trasformato in un’impresa molto faticosa:
Stando a quanto riportato, infatti, nonostante molteplici appelli e telefonate, il dializzato non è riuscito a trovare nessuno che potesse garantirgli un trasporto sicuro sino all’ospedale toscano: niente ambulanze per via dell’indisponibilità delle stesse, niente trasporto speciale su aereo militare perché quest’ultimo dedicato solo a casi di pericolo di vita imminente. Un rompicapo risolto dallo stesso paziente, che, nonostante le difficoltà legate ai tempi di dialisi, ha deciso di mettersi in auto e di raggiungere Siena in maniera autonoma, riuscendo così a farsi operare solo grazie a se stesso. Un episodio terminato a lievo fine se non fosse per l’amarezza ed i disagi causati da un’assistenza praticamente inesistente. Un fenomeno – quello legato ai disservizi nel sistema sanitario – che, in altri casi, potrebbe portare anche a conseguenze anche più gravi ai danni di chi ha già dovuto subire molteplici sofferenze. L’auspicio, dunque, è che il sistema istituzionale possa reagire positivamente, eliminando le criticità legate al trasporto di persone colpite da patologie importanti. A tal proposito, riportiamo qui sotto il link ad un servizio televisivo diffuso sul web:
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