Giovinazzo: la storia del tenente Piscitelli, eroe di guerra ucciso a soli 22 anni – le foto d’epoca per non dimenticare

In occasione della festa nazionale del 2 giugno, a Giovinazzo (Ba) ci sarà il disvelamento di una targa toponomastica dedicata al pluridecorato Tenente Raffaele Piscitelli, che sarà collocata sulla via a lui già intestata, ad angolo con via Guglielmo Marconi.  La cerimonia inizierà a partire dalle ore 11,00, alla presenza delle maggiori istituzioni comunali, capeggiate dal sindaco uscente Tommaso Depalma, delle Associazioni d’Arma di Giovinazzo, della banda cittadina e dei familiari dell’eroe, rappresentati dal presidente della ‘Fondazione Famiglia Piscitelli D’Agostino’:

Dopo la grande partecipazione di pubblico e istituzioni alla manifestazione svoltasi lo scorso 24 maggio nell’Istituto Vittorio Emanuele e l’assegnazione di borse di studio in onore del tenente Piscitelli ai giovani studenti del liceo “Matteo Spinelli” della cittadina del barese, la scopertura della targa è l’atto conclusivo delle celebrazioni per il centenario dalla nascita dell’illustre giovinazzese Medaglia d’Argento e di Bronzo al Valor Militare, trucidato durante la Seconda guerra mondiale.  Nato il 2 maggio 1921, Piscitelli fu fucilato, assieme ad altri ufficiali, il primo ottobre 1943, all’età di soli 22 anni, a circa 35 chilometri da Spalato. Il suo corpo ora riposa nel maestoso sacrario militare del Lido di Venezia. Per eternare il ricordo del suo eroico sacrificio, alla sua figura sono già state intitolate un’aula dello storico liceo cittadino e la già citata via che collega via G. Marconi a via A. Gioia e via B. Cairoli. L’auspicio della famiglia Piscitelli è che la targa possa servire a chi percorre l’omonima strada ad alimentare il ricordo di chi ha creduto fortemente nei valori della patria e che si è immolato, dando il bene più prezioso, per assicurare alle nuove generazioni libertà, democrazia, legalità, rispetto delle istituzioni, solidarietà e senso del bene comune. Valori che bisognerebbe difendere e perseguire, anche solo per dover dare un significato alle migliaia di giovani ufficiali e alla moltitudine di soldati che hanno donato la loro vita per la nostra Italia, non solo durante i conflitti mondiali, ma anche nelle missioni di mantenimento della pace (peacekeeping). Qui sotto, ulteriori foto d’epoca e la biografia del Tenente Piscitelli:

Ten. Raffaele Piscitelli (1921-1943)

Medaglia d’Argento e di Bronzo al Valor Militare

Biografia

Raffaele Piscitelli nacque a Giovinazzo il 2 maggio del 1921. Era il maggiore di tre fratelli (Raffaele, Francesco, Antonio) ed ebbe origini modeste: il padre Pasquale era impiegato presso le Ferrovie dello Stato e la madre Isabella era casalinga.

Mostrò doti di vivacità, prontezza ed intelligenza sin da piccolo. Frequentò la Scuola Elementare e Media, quindi il Ginnasio di Giovinazzo. A soli 15 anni, condizionato dalla grande attrazione che ebbe per la divisa militare, fece la sua scelta, entrando alla Scuola Militare “Nunziatella” di Napoli per frequentare il Liceo.

Il Diploma di maturità ottenuto alla “Nunziatella” di Napoli gli procurò un facile biglietto di ingresso alla Regia Accademia di Fanteria di Modena, ap pena diciottenne.

Dopo due anni di Accademia, il 12 maggio 1941, ricevette la nomina a Sottotenente in s.p.e. e fu destinato al 25° Reggimento Fanteria “Bergamo” in Cervignano del Friuli, dove rimase però solo pochi mesi, perché fu trasferito a Pola (agosto 1941), in qualità di Istruttore del Corso Preparatori Fanti Universitari.

Successivamente parti per il fronte in Jugoslavia, dove fu impegnato in Croazia (novembre 1941), a Livno in Bosnia (dicembre ’41), a Vjestica Gora in Balcania (estate ’42). In quest’ultima località gli fu conferita la Medaglia di Bronzo al V.M. per la seguente motivazione: “Comandante di plotone esploratori, già distintosi in precedenti azioni, guidava il reparto all’assalto di una munita posizione, riuscendo a mettere in fuga il nemico. Benchè ferito, rifiutava ogni soccorso e, sostituitosi ad una porta arma caduto, persisteva nel fuoco. Solo a combattimento ultimato, consentiva di farsi medicare” (10-12 luglio 1942).

Nella primavera del ’43 ricevette i gradi di Tenente. 1 tragici avvenimenti della sua morte lo colsero inaspettatamente dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 e per una serie di circostanze sfortunate.
Dopo quella data, infatti, i militari di stanza in quella zona della Jugoslavia scesero a Spalato, dove avrebbero dovuto imbarcarsi per l’atteso rientro in Patria. Le unità navali destinate all’operazione erano però insufficienti per tutti i soldati.

Il Ten. Piscitelli, ormai comandante della 5^ Compagnia del 25° Reggi mento Fanteria “Bergamo”, avrebbe dovuto far parte del primo imbarco, come da testimonianze raccolte, ma preferì rimanere con la parte restante dei suoi soldati, dimostrandosi così un vero comandante, esempio raro in tali momenti.

Mentre si era in attesa di altri convogli, la mattina del 27 settembre l’esercito tedesco occupò Spalato ed i residui reparti dei soldati italiani furono sopraffatti e catturati. Gli Ufficiali, quasi 500, furono separati dal resto dei soldati e trasportati in una caserma a pochi chilometri per un interrogatorio individuale. Si voleva sapere che comando si aveva, quali ordini avessero ricevuto e soprattutto se si voleva continuare a combattere. Il Ten. Piscitelli, come molti altri Ufficiali, rispose di non voler continuare a combattere, poi ché quello era l’ordine ricevuto.

L’interrogatorio si concluse nel pomeriggio del 1° ottobre e la sera stessa un interprete tedesco lesse una lista di circa 45 Ufficiali, tra cui il Tenente Raffaele Piscitelli. Mentre il resto degli Ufficiali fu deportato nei giorni successivi in campi di concentramento, questa parte fu subito caricata su camion e trasportata su una collina a Signo, presso Treglia, distante circa 35 chilometri da Spalato.

La sera del 1° ottobre 1943 alle ore 21.30 circa il nostro Eroe affrontò con immenso coraggio la morte per fucilazione insieme agli altri Ufficiali e fu seppellito con essi in una fossa comune. Il suo corpo rimase in questa fossa finchè, nel 1955, la figlia di uno de gli Ufficiali trucidati avviò le ricerche per il recupero di questi Eroi di guerra. La sua salma fu esumata insieme alle altre ed oggi riposa presso il maestoso Sacrario Militare del Lido di Venezia. Nel 1958 è stata conferita alla memoria del Ten. Piscitelli un’ulteriore medaglia d’Argento al V. M..

Un’aula del Liceo “M. Spinelli” di Giovinazzo è stata dedicata al Ten. Raffaele Piscitelli, mentre la città di Giovinazzo ha voluto eternare il suo eroico sacrificio intitolandogli la Via che collega Via G. Marconi a Via A. Gioia e Via B. Cairoli.

Il Ten, Raffaele Piscitelli è stato uno straordinario rappresentante di quei valori senza tempo come il coraggio, la fiducia nei propri ideali, l’attitudine al sacrificio per il raggiungimento di elevate finalità, il desiderio continuo di conoscenza, l’alta concezione della famiglia, la fede incrollabile in Dio.

Nella sua breve ma intensissima vita ha desiderato ardentemente rincorrere i suoi propositi di vita, ispirati dal grande fascino che aveva per la divisa mi litare e per gli ideali di Patria, assumendosi, sin da ragazzo poco più che quindicenne, tutte quelle responsabilità, con annessi sacrifici, necessari per coronare questo suo disegno. È per questo che la sua vita può essere di ispirazione, se non un modello,
anche per i giovani cittadini alla ricerca di un sano progetto di vita, a prescindere da quali possano essere i campi di applicazione. È pur vero che oggi potrebbe essere molto difficile immaginare un giovane di soli 22 anni con la responsabilità di comandare una compagnia di soldati su un campo di battaglia in pieno fronte di guerra, così come immaginare un ragazzo che a soli 15 anni, negli anni ’30 del Novecento, si possa separare dai propri affetti familiari e dalla propria città natale per frequentare il Liceo nella Scuola Militare “Nunziatella” di Napoli dalle allora rigidissime regole di convivenza, ma sono proprio i grandi valori e le grandi ispirazioni, accompagnati dal coraggio e dalla determinazione, che possono aiutare nel realizzare un progetto, allora come oggi. D’altra parte, il Ten. Piscitelli è stato pur sempre un ragazzo di Giovinazzo, come tanti della sua epoca e di oggi.

L’occasione del Centenario della nascita del Ten. Piscitelli porta a riflettere sui grandi valori della vita, oltre che sui grandi cambiamenti avvenuti nella nostra società in poco meno di un secolo. Quella del Ten. Piscitelli era una generazione ispirata dai grandi valori di Patria risorgimentali, che oggi potrebbero essere identificati con i valori di libertà, democrazia, legalità, rispetto delle istituzioni, solidarietà e senso del bene comune. Valori che bisognerebbe difendere e per seguire, anche solo per dover dare un significato alle migliaia di giovani Ufficiali e alla moltitudine di soldati che hanno donato la loro vita per la nostra Italia.

Riguardo il blog di PugliaReporter.com, ricordiamo che è possibile ricevere tutte le news in tempo reale da Telegram iscrivendosi al seguente indirizzo >https://t.me/pugliareporter< da Instagram al seguente indirizzo >instagram.com/puglia_reporter< oltre che da Facebook cliccando “mi piace” su Facebook.com/PugliaReporter e da Twitter al seguente indirizzo >twitter.com/pugliareporter<.  Sempre attraverso Telegram è inoltre possibile inviarci segnalazioni in tempo reale anche con video e foto. E’ possibile scriverci anche via Whatsapp per inviarci segnalazioni anche con foto e video cliccando qui ed iscriversi al gruppo Whatsapp per la ricezione dei nostri link cliccando qui.