Meteo Puglia – torna il maltempo: temporali e piogge, poi il sole nel week end. Le previsioni

Dopo la parentesi “calda” – con un’ondata di alte temperature giunte praticamente in anticipo già negli ultimi giorni di maggio 2022 – sulla Puglia è attesa un’altra ondata di maltempo:

Stando a quanto riportato da alcune agenzie meteorologiche, infatti, già dal prossimo mercoledì i primi temporali sono attesi sull’Appennino centro-meridionale con possibili precipitazioni su Molise e foggiano. Nella giornata di giovedì 9 giugno 2022, poi, piogge e temporali si manifesteranno anche su Provincia di Barletta-Andria-Trani e Bari raggiungendo parte del Salento (zona Brindisi) compreso che sarà maggiormente investito dall’ondata di maltempo nella giornata di venerdì 10 giugno, con possibili temporali anche tra le province di Taranto e Lecce. In questo periodo di tempo, le temperature non supereranno mediamente i 30° mentre, un’ondata di raffiche di vento sino a 40 Km/h porteranno via il maltempo, riportando il sole tra sabato, domenica e lunedì prossimi quando, invece, sono previste giornate particolarmente soleggiate e clima mite. Già nei giorni scorsi – ricordava Coldiretti Puglia con alcuni scatti fotografici cui link riportiamo qui sotto – il grande caldo era stato interrotto dall’ondata di maltempo con allagamenti e violente grandinate che hanno colpito a macchia di leopardo: in Puglia, con gli episodi più gravi al momento registrati in provincia di Taranto, si onfermano il moltiplicarsi di eventi estremi che fanno soffrire l’agricoltura con un conto di 3 miliardi di danni in un decennio, tra perdite della produzione regionale e danni alle strutture e alle infrastrutture. E’ l’allarme lanciato da Coldiretti Puglia, per l’arrivo di Scipione, l’anticiclone africano che investirà tutta la Penisola con valori addirittura fino a 40°C, mentre nel tarantino da Mottola a Castellaneta, da Palagiano a Martina Franca la grandine ha colpito pesantemente i vigneti, gli ortaggi in campo e i frutteti:

La caduta della grandine nelle campagne – sottolinea la Coldiretti regionale – è la più dannosa in questa fase stagionale per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni di frutta e verdura nei campi proprio alla vigilia della raccolta, mandando in fumo un intero anno di lavoro. Un evento climatico avverso che – precisa la Coldiretti – si ripete sempre con maggiore frequenza ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis:

La tendenza al surriscaldamento è evidente anche quest’anno che si classifica fino ad ora al quinto posto tra i più caldi mai registrati nel pianeta con la temperatura sulla superficie della terra e degli oceani, addirittura superiore di 0,88 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo. Peraltro la classifica degli anni più caldi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo decennio e comprende nell’ordine – precisa la Coldiretti – il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020. Il cambiamento climatico è stato accompagnato da una evidente tendenza alla tropicalizzazione che – continua la Coldiretti regionale – si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi.

La siccità minaccia oltre il 30% della produzione agricola, fra pomodoro da salsa, frutta, verdura e grano, ma a preoccupare è anche lo sviluppo delle colture destinate all’alimentazione degli animali, l’irrigazione degli ortaggi, degli oliveti e dei frutteti, perché se le condizioni di secca dovessero continuare, gli agricoltori saranno costretti a intervenire con le irrigazioni di soccorso dove sarà possibile”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. Con l’innalzamento dei livelli del mare l’acqua salata – aggiunge Coldiretti Puglia – sta già penetrando nell’entroterra bruciando le coltivazioni nei campi e spingendo all’abbandono l’attività agricola secondo l’allarme lanciato dal rapporto sul clima del Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (Ipcc) dell’Onu.

I pozzi freatici non hanno più acqua, mentre dai pozzi artesiani c’è il rischio di emungimento di acqua salmastra, uno scenario che impone – insiste Coldiretti Puglia – di sfruttare al meglio tutte le risorse messe a disposizione della programmazione degli interventi idrici e di riassetto del territorio nei prossimi anni, perché è andata persa finora l’opportunità di ridisegnare una lungimirante politica irrigua e di bonifica integrale in Puglia Ma a preoccupare – continua la Coldiretti Puglia – sono anche gli incendi favoriti dalle alte temperature e dall’assenza di precipitazioni che ha inaridito i terreni nei boschi più esposti al divampare delle fiamme, ma anche in Salento dove l’abbandono dei campi a causa della Xylella che ha fatto seccare gli ulivi ha reso drammatico il fenomeno degli incendi.

La siccità, che distrugge le coltivazioni e favorisce i roghi, è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura in Puglia che convive con un vero e proprio paradosso idrico, dilaniata da drammatici fenomeni siccitosi con danni stimati di oltre 70 milioni di euro all’anno per l’impatto devastante sulle produzioni agricole e sulla fertilità dei terreni e al contempo è colpita da alluvioni e piogge torrenziali che provocano allagamenti ma non riescono a sopperire alla grave carenza di acqua, in una situazione in cui con l’emergenza Covid l’acqua è centrale per garantire l’approvvigionamento alimentare delle famiglie Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto insieme ad Anbi un progetto concreto immediatamente cantierabile – insiste Coldiretti – un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, lungo tutto il territorio nazionale. Il progetto – duce la Coldiretti – prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti. L’idea è di realizzare laghetti, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, che conservano l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione. L’agricoltura – conclude la Coldiretti Puglia – è infatti l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici e la siccità ma è anche il settore più impegnato per contrastarli.

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