Ancora sorprese di inestimabile valore storico per gli archeologi studiosi della zona costiera situata tra Torre Chianca e Torre Lapillo, nella zona di mare chiamata “La Pierta”:
Stando a quanto si apprende dall’Università del Salento, infatti, i ricercatori subacquei hanno individuato grandi concrezioni di frammenti di anfore, cementate fra loro a circa 700 metri dalla costa e a 4 metri di profondità, nella zona salentina che si affaccia con il mar Ionio. Con l’erosione ambientale, alcuni di questi reperti ultramillenari hanno assunto forme stravaganti:
Seppur simili a “funghi” o a “cappelli” si tratta in realtà di parti di antichissime anfore nordafricane, realizzate nella provincia di Tripolitania confermando l’ipotesi di un naufragio – che sarebbe avvenuto tra Crotone e Porto Cesareo – di un’imbarcazione diretta verso l’Adriatico o il Mediterraneo orientale ma che necessiteranno di ricostruzione a causa del movimento idrodinamico che ha portato i reperti a spostarsi nel corso dei secoli:
La scoperta archeologica si aggiunge a quella del sito di Scalo di Furno, un insediamento costiero occupato, quasi senza interruzioni, dal Bronzo medio iniziale (XVII-XVI secolo a.C.) alla Tarda età del Ferro (V-VI secolo a.C.) con il ritrovamento di un’antica muraglia sommersa lunga ben 17 metri e di una pavimentazione con resti di ceramiche ed ossa animali: tutti elementi che confermano la presenza di terrazza inferiore dell’insediamento dell’Età del Bronzo, all’epoca terraferma. Nelle immagini condivise in questo post:
Porto Cesareo: una delle gigantesche concrezioni formate dai resti delle anfore Tripolitane (foto M. Buccolieri);
Porto Cesareo – Torre Chianca: stele funeraria rinvenuta sul fondale, a – 2 m, nel tratto sommerso della necropoli romana;
Porto Cesareo – Bacino Grande: i resti del relitto bizantino in fase di scavo (2014);
Porto Cesareo – Bacino Grande: anello sigillo in oro rinvenuto nei pressi del relitto bizantino e recante il nome Basilios;
Porto Cesareo – Torre Chianca: il carico di colonne monumentali in marmo della nave lapidaria romana;
Porto Cesareo – Torre Chianca: veduta aerea della Torre e del relitto delle Colonne.
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