Barletta: “tabula rasa” sulla spiaggia dedicata al fratino mentre gli ambientalisti chiedono lo spostamento del concerto

“I residui spiaggiati di Posidonia oceanica, della Cymodocea nodosa, comuni sui nostri litorali, favoriscono l’attecchimento di specie che favoriscono la formazione delle dune, quali Ammophila arenacea, ossia la pianta della foto. Quindi la pulizia delle nostre spiagge altro non è che “distruzione” della nostra costa. Sappiatelo!!!” – ricordano gli ambientalisti sui social, autori di un comunicato di disappunto che riporta le seguenti osservazioni:

  • Le dune costiere costituiscono ambienti molto dinamici e vitali collocati tra i domini marino e continentale, di estremo valore geomorfologico, ecologico e paesaggistico;
  • L’eliminazione della vegetazione alofita pioniera dunale riduce notevolmente l’azione di intrappolamento della sabbia, da parte della vegetazione (o da strutture frangivento artificiali), determinando il trasferimento della sabbia nel territorio retrodunale che, uscendo dal sistema dunale, costituisce un fattore di perdita definitiva del sistema spiaggia/duna;
  • Fra i fattori che determinano l’alterazione del sistema spiaggia-duna è noto che un ruolo fondamentale è rappresentato dai fattori antropici quali pulizie meccanizzate, calpestio sulle dune e nelle aree di retro spiaggia;
  • Il sistema spiaggia-duna costituisce un sistema geomorfologico precario, di interfaccia tra entroterra e mare, che non si concilia affatto con fenomeni di frequentazione di massa, quali attività concertistiche, che ne mettono a serio rischio la stabilità e l’evoluzione;
  • Il sistema geomorfologico della spiaggia ubicata lungo il nostro litorale di ponente di Barletta (Lungomare Pietro Paolo Mennea) è stato negli anni snaturato, aggredito dalle sistemazioni meccanizzate, ma oggi sembra esserci un’inversione di tendenza dal momento chela spiaggia in questione sta acquisendo il suo aspetto naturale con varie specie erbacee (Cakile maritima, Ammophila arenacea e altre) e forme dunari(Figure 1e 2);
  • Proprio lungo la spiaggia individuata per lo svolgimento del concerto “Jova Beach Party 2022″a Barletta sono in atto processi di ricolonizzazione di specie vegetali alofite che stanno favorendo il ripristino delle dune, che si ritenevano ormai scomparse dal litorale barlettano;
  • Certo parliamo di piccole dune, di altezza massima 1,5 metri, ma se la tendenza alla rinaturalizzazione permane le dune sono destinate a crescere con tutti gli effetti benefici che ne conseguono in termini di biodiversità vegetale e animale, nonché di contrasto all’erosione costiera e in genere agli effetti dei cambiamenti climatici in area costiera;
  • Il ripristino delle forme dunari e relativa vegetazione, oltre ad essere state favorite dall’assenza di lavorazioni meccaniche è il risultato dell’impegno notevole delle associazioni cittadine e in particolare delle locali articolazioni di Legambiente ed E.N.P.A., per la tutela e salvaguardia delle aree di frequentazione e riproduzione della specie Fratino (Charadrius alexandrinus);
  • Gli sforzi della Natura e dei volontari rischiano di essere compromessi e vanificati dal ritorno delle movimentazioni di sabbia per preparare l’area al prossimo evento “Jova Beach Party 2022”, previsto per il 30-31 luglio 2022.

Per questo, gli ambientalisti propongono “un sito alternativo lungo i 14 Km della spiaggia di Barletta, rispetto a quanto indicato nell’istanza di concessione temporanea oggetto delle presenti osservazioni.A tal proposito, si propongono le aree comprese fra le coordinate geografiche di seguito riportate: -Alternativa 1 (Litoranea di Ponente, zona Porto in figura 3); -Alternativa 2 (Litoranea di Levante, spiaggia libera adiacente molo di Levante in figura 4)”. Intanto, a Barletta fervono i preparativi dell’evento musicale del noto cantautore italiano.

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