Una buona notizia per l’ecosistema marino del territorio di Taranto dove i ricercatori hanno constatato il ritorno del mollusco più grande del Mare Mediterraneo:

Stando a quanto si apprende, nonostante il declino causato da una malattia virale (denunciato anni fa anche sul blog di PugliaReporter.com), il pinna nobilis – un mollusco che in passato ha dominato il nostro mare per milioni di anni – avrebbe ancora una possibilità di riscatto grazie al ritrovamento di esemplari vivi avvenuto negli ultimi tempi nelle acque del Mar Piccolo. “Dall’inizio dell’autunno 2016, gli eventi di mortalità di massa (MME) hanno avuto un impatto drastico sulla popolazione della cozza pinna nobilis nel Mar Mediterraneo. Haplosporidium pinnae, una specie Haplosporidian recentemente descritta, è stata considerata l’agente eziologico dei focolai di mortalità in associazione a patogeni batterici opportunisti. Nel presente studio, abbiamo riportato per la prima volta una descrizione citologica di H. pinnae in esemplari moribondi di P. nobilis che sono stati raccolti nel Golfo di Taranto (Mar Ionio, Italia) durante l’estate 2018″ – ricordano gli autori di uno studio scientifico pubblicato sulla piattaforma scientifica Science Direct:
“Il sistema marino di Taranto è costituito da 4 aree marine delimitate (Golfo di Taranto, Mar Grande e i due bacini del Mar Piccolo, ovvero 1° Insenatura e 2° Insenatura) al centro della regione del Mediterraneo. Mar Piccolo è un mare semichiuso con una superficie di 20,7 km 2 ; la 1a Insenatura è direttamente collegata al Mar Grande mentre la 2a Insenatura è la parte più ristretta dell’impianto. Una limitata circolazione d’acqua caratterizza il Mar Piccolo e gli scambi con il Mar Grande, in assenza di marea significativa” – osservano i ricercatori. “Un parassita aplosporidano è stato segnalato come la probabile causa della mortalità di massa del mollusco, come osservato da istologici e confermato da metodi molecolari (Darriba, 2017). Il parassita appena descritto, denominatoHaplosporidium pinnae , was identified by molecular methods and detected in dead or dying P. nobilis, but not in healthy individuals or in specimens of the congeneric Pinna rudis (Catanese et al., 2018) “ – noted the study authors.
The study aimed to provide further contributions to the understanding of P. nobilis mortality, indicating the role of the cytological method of investigation for both diagnostic and epidemiological purposes, and discussing the current epidemic situation in the Adriatic Sea. Link to the complete scientific study: https://doi.org/10.1016/j.jip.2022.107735 . A video released by the Coast Guard documents the discovery of live specimens in Taranto:
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