Puglia: scoperti esemplari vivi di Pinna nobilis nel mare di Taranto. Il mollusco più grande del Mediterraneo è ad alto rischio estinzione – VIDEO

Una buona notizia per l’ecosistema marino del territorio di Taranto dove i ricercatori hanno constatato il ritorno del mollusco più grande del Mare Mediterraneo:

fonte foto embed: www.sciencedirect.com – https://doi.org/10.1016/j.jip.2022.107735

Stando a quanto si apprende, nonostante il declino causato da una malattia virale (denunciato anni fa anche sul blog di PugliaReporter.com), il pinna nobilis – un mollusco che in passato ha dominato il nostro mare per milioni di anni – avrebbe ancora una possibilità di riscatto grazie al ritrovamento di esemplari vivi avvenuto negli ultimi tempi nelle acque del Mar Piccolo. “Dall’inizio dell’autunno 2016, gli eventi di mortalità di massa (MME) hanno avuto un impatto drastico sulla popolazione della cozza pinna nobilis nel Mar Mediterraneo. Haplosporidium pinnae, una specie Haplosporidian recentemente descritta, è stata considerata l’agente eziologico dei focolai di mortalità in associazione a patogeni batterici opportunisti. Nel presente studio, abbiamo riportato per la prima volta una descrizione citologica di H. pinnae in esemplari moribondi di P. nobilis che sono stati raccolti nel Golfo di Taranto (Mar Ionio, Italia) durante l’estate 2018″ – ricordano gli autori di uno studio scientifico pubblicato sulla piattaforma scientifica Science Direct:

“Il sistema marino di Taranto è costituito da 4 aree marine delimitate (Golfo di Taranto, Mar Grande e i due bacini del Mar Piccolo, ovvero 1° Insenatura e 2° Insenatura) al centro della regione del Mediterraneo. Mar Piccolo è un mare semichiuso con una superficie di 20,7 km 2 ; la 1a Insenatura è direttamente collegata al Mar Grande mentre la 2a Insenatura è la parte più ristretta dell’impianto. Una limitata circolazione d’acqua caratterizza il Mar Piccolo e gli scambi con il Mar Grande, in assenza di marea significativa” – osservano i ricercatori. “Un parassita aplosporidano è stato segnalato come la probabile causa della mortalità di massa del mollusco, come osservato da istologici e confermato da metodi molecolari (Darriba, 2017). Il parassita appena descritto, denominato Haplosporidium pinnae, è stato identificato con metodi molecolari e rilevato in P. nobilis morto o moribondo, ma non in individui sani o in esemplari della congenerica Pinna rudis (Catanese et al., 2018)” – hanno osservato gli autori dello studio.

Lo studio si proponeva di fornire ulteriori contributi alla comprensione della mortalità di P. nobilis, indicando il ruolo del metodo citologico di indagine sia a fini diagnostici che epidemiologici, e discutendo l’attuale situazione epidemica nel mare Adriatico. Link allo studio scientifico completo: https://doi.org/10.1016/j.jip.2022.107735. Un video diffuso dalla Guardia Costiera documenta il ritrovamento di esemplari vivi a Taranto:

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