San Severo, 17enne ucciso per gelosia. Gli psicologi di Puglia: “Occorre puntare nuovamente sul senso delle relazioni. Educare allo stare insieme, al rispetto, al valore della alterità”

Il presidente dell’Ordine delle psicologhe e degli psicologi di Puglia Vincenzo Gesualdo, commenta così l’omicidio di Francesco Pio D’Augelli, il 17enne accoltellatoa morte da un 15enne. “Una discussione degenerata in omicidio. Notizie come questa non smettono di suscitare orrore e un senso di profondo sconforto, anche per professionisti come noi che, di vicende in cui la mente umana perde qualsiasi ragione, ne affrontiamo tante”. Con queste parole Vincenzo Gesualdo, presidente dell’Ordine delle psicologhe e degli psicologi della Regione Puglia, commenta l’omicidio di Francesco Pio D’Augelli, il 17enne ucciso con una coltellata a San Severo da un 15enne, al culmine di un litigio avvenuto per una ragazza.

Parlare di gelosia è riduttivo” continua Gesualdo, sostenendo che l’episodio non va derubricato come un atto di gelosia ma come un allarme generazionale che vede individui, sempre più giovani, incapaci di coordinare, e controllare, le emozioni. “La gelosia è una paura umana, purché non nasconda una dipendenza. Chi uccide o tenta di uccidere mosso da tale sentimento è in realtà un individuo che non ha chiaro il concetto di libertà ma ha in sé il germe della possessività assoluta dell’altro”. La vicenda restituisce uno spaccato di violenza che deve farci riflettere. Il presidente dell’Ordine invita a riflettere sul “senso delle relazioni”. “Il territorio necessita di politiche attive di educazione all’affettività, di interventi specifici di prevenzione e formazione sulla relazione affettiva. È necessario garantire sin dalla scuola dell’infanzia percorsi di educazione alla relazione e alla socio affettività, recuperare il senso del noi, costruire processi democratici in cui la squadra sia l’elemento basico. Così come lo è stata la famiglia: una squadra per garantire appartenenza, identità, sicurezza e benessere. Occorre presidiare i territori con luoghi di aggregazione giovanile, centri di ascolto e di sostegno alle famiglie e adolescenti ed ai soggetti deboli e fragili ed intercettare ad horas il disagio. Occorre dotarsi di servizi che rendano servizi alla collettività evitando duplicazioni e spreco di risorse pubbliche. Educare allo stare insieme, al rispetto, al valore della alterità, a fronte dello scherno della diversità e delle forme di bullismo, a volte anche da parte dei rappresentanti delle istituzioni, nei confronti dei soggetti fragili. Puntare sulla prevenzione e sulla testimonianza è un obbligo”.

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