Strage di Bologna: il presidente Emiliano alla commemorazione delle sette vittime pugliesi

Il presidente della Regione Puglia ha partecipato questa mattina alla commemorazione delle vittime della strage neofascista alla stazione di Bologna del 2 agosto del 1980 in cui persero la vita 85 persone, tra cui  7 cittadini baresi: Sonia Burri, Francesco Cesare Diomede Fresa, Vito Diomede Fresa, Errica Frigerio, Patrizia Messineo, Silvana Serravalli e Giuseppe Patruno. “Ognuno di noi, almeno chi ha l’età sufficiente, ricorda perfettamente dov’era quando seppe della notizia – ha detto il presidente della Regione -. Da allora mi sono sempre chiesto se sia possibile che fatti di quella gravità possano accadere solo per decisione di una organizzazione criminale. O se per commettere cose così, serva qualche altra cosa. Ed è la stessa cosa che ho pensato il 19 luglio o il 23 maggio. Tutte date scolpite nella nostra memoria e che ci riempiono di angoscia, perché ci rendiamo conto che la lotta tra il bene e il male non trascura nessun luogo. Non ci sono luoghi dove questa lotta non sia necessaria.”

“Spesso l’umanità si illude – ha proseguito il presidente della Regione – che ci siano dei luoghi sterili, dove si può fare a meno di stare attenti, di essere in guardia. Ma alla luce di una lunga vita istituzionale, vi dico che non ci sono luoghi sterili e che questa vigilanza deve essere altissima, sempre e comunque. Il fatto che noi ricordiamo questo evento con tanta importanza non è solo per il numero delle vittime o per il fatto che le vittime che ricordiamo oggi appartengono alla nostra comunità e le sentiamo particolarmente vicine.

Ma serve a mantenere alta quella vigilanza e a ricordare a ognuno di noi che in ogni momento può trovare al suo fianco, ed è capitato anche a me nella mia vita istituzionale, la persona sbagliata, e devi provare a evitare che si comporti violando la Costituzione e le leggi. Non è semplice, per questo ringrazio e saluto tutte le persone che hanno dedicato la loro vita a far rispettare la legge. Noi insistiamo e non molleremo mai. Quelle lapidi – ha concluso il presidente della Regione – non servono a far più bello il comune, ma a giurare di nuovo sulla Costituzione che non faremo mai un passo indietro e chiunque si permetta di toccare la libertà repubblicana avrà a che fare con lo Stato, con le leggi e con la nostra capacità di reagire. Sempre e comunque.” Alla cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco di Bari, il prefetto di Bari Antonia Bellomo, le autorità civili e militari.

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