USB: “NO alla privatizzazione di Acquedotto Pugliese, deve tornare pubblico”

E’ quanto ribadito dalla sezione pugliese dell’Unione Sindacale di Base (USB) che, attraverso un comunicato stampa, osserva: “Abbiamo preso visione del nuovo piano Strategico di AQP S.P.A. Un Piano imponente e importante che prevede, non solo la tutela della risorsa idrica, attraverso la riduzione delle perdite, ma anche un forte impegno rivolto all’economia circolare, attraverso la gestione in-house dei fanghi e l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Un Piano con investimenti economici considerevoli per mettere in sicurezza l’approvvigionamento idrico e migliorare la qualità del servizio al cittadino. D’altra canto però, fuori dal Piano, torna ancora una volta e fuori dal dibattito pubblico, la volontà politica del Socio unico, la Regione Puglia, di avviare un processo di ingresso di capitali privati trasformando l’Acquedotto più grande di Europa in una holding che ne diversifichi gli ambiti di business (elettricità, gas, progettazione, etc). Non solo: sono ufficialmente iniziate le consulenze legali che consentiranno di tracciare il percorso migliore per consentire l’ingresso nell’azionariato dei Comuni Pugliesi. Una scelta che per forza di cose allontana le possibilità di ripubblicizzazione reale dell’Acquedotto” – hanno dichiarato dall’USB di Puglia che ha aggiunto:

“E’ uno scenario già tristemente noto, poiché storicamente è al principio delle privatizzazioni dei servizi idrici integrati in Italia. E’ uno schiaffo alla cittadinanza pugliese e alla volontà popolare chiaramente espressasi con la vittoria dei referendum del 2011. L’Unione Sindacale di Base, tra i sindacati più rappresentativi in Aqp S.p.a., preannuncia che si opporrà con tutte le proprie forze a questo disegno. Nel 2018 il Comitato Pugliese Acqua Bene Comune ha presentato, al tavolo tecnico paritetico con la Regione Puglia, una concreta proposta di ripubblicizzazione di AQP redatta dal professor Alberto Lucarelli, ordinario di Diritto Pubblico presso l’Università di Napoli. Le Istituzioni non hanno mai voluto dare seguito a quella proposta, lasciandola nel dimenticatoio. Pensiamo sia arrivato il momento di riprenderla in mano, e che la Regione si assuma le proprie responsabilità, scegliendo di rispettare FINALMENTE la volontà dei Pugliesi! Intendiamo coinvolgere in prima persona gli ACQUEDOTTISTI, troppo spesso spettatori delle scelte della politica, e aprirci ai CITTADINI promuovendo assemblee pubbliche e iniziative assieme a tutti i comitati, le associazioni, le realtà sindacali e politiche che intenderanno ribadire che l’acqua è un bene comune!” – concludono da USB Puglia.

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