Puglia: il castello (perduto) di Altamura era più antico di Castel del Monte. Approfondimento tra Storia, sotterranei e tracce ancora visibili

Nessuno lo ha mai visto in tempi recenti (perché andato perduto tanto tempo fa) eppure, il castello di Altamura continua a far parlare di se:

Ipotetica ricostruzione del Castello di Altamura – Taken from Archivio Generalizio Agostiniano, Biblioteca Angelica, Rome, Carte Rocca P33 (fonte foto embed: wikipedia.org)

Stando alle informazioni raccolte, ciò che sappiamo di questo antico edifico storico andato perso è che si trovata in “Piazza Castello” (da qui, evidentemente, il nome della piazza) attuale Piazza Giacomo Matteotti intitolata con questo nome moderno dal 1946. La presenza originaria di questo edificio è confermata anche da un disegno cosiddetto “a volo d’uccello” realizzato nel 1584 da un monaco agostiniano e conservato nella biblioteca Angelica di Roma (Carte Rocca), attraverso il quale si evince che l’antico castello di Altamura aveva una forma quadrangolare con quattro torri cilindriche agli angoli, il fossato e il portone d’ingresso:

Il castello era probabilmente già presente prima della fondazione della città di Altamura da parte di Federico II di Svevia (1243) e forse era sede del feudatario del luogo, il quale reggeva i villaggi sparsi nelle vicinanze. Tali villaggi sparsi sarebbero poi confluiti nella città dopo la fondazione (1243). La prova che il castello fosse anteriore alla fondazione della città sarebbe la presenza (prima che fosse demolito) delle insegne dei re normanni sulle finestre della chiesa del castello, come riportato da Domenico Santoro (1688). Il castello fu per lungo tempo dimora degli “Altamura”, ossia i discendenti di Sparano da Bari e fu la residenza preferita di Giovanni Antonio Orsini del Balzo, che vi fu ucciso nel 1463. Secondo questa ricostruzione, ogni lato del castello doveva misurare circa 45 metri o poco più, per cui la costruzione abbracciava una superficie di oltre 3.000 mq. All’interno delle mura vi sarebe stata persino una chiesa provvista proprio l’emblema dei Normanni (due leoni con fascia), a conferma di un’edificazione del castello avvenuta ben prima dell’arrivo di Federico II di Svevia:

Uno stemma attribuito al castello, oggi situato su una parete esterna di un edificio nell’odierna piazza Matteotti

All’imperatore Svevo non si potrebbe attribuire la paternità dell’opera ma un’ampliamento e una ristrutturazione per inserirlo nel suo progetto di fortificazione dell’apparato difensivo della rete castellare. Nel 1330 circa, re Roberto D’Angiò ordinò la costruzione di una torre, detta “Torre Falsa” perché leggermente inclinata, sulla quale fu posto lo stemma degli angioini. Fu utilizzato anche come prigione. In particolare, stando a quanto riportato da Cesare Orlandi sarebbe stato imprigionato il principe Ottone, marito della regina Giovanna I di Napoli. Sempre secondo Cesare Orlandi, vi sarebbe stato anche “squartato e carcerato” un noto ribelle:

Ai merli del castello fu anche impiccato, nel 1357, il ribelle Giovanni Pipino di Altamura, conte di Minervino, sopra un’asina e con una corona di carta per essersi ribellato al re ed essersi fatto chiamare “re di Puglia“. Il suo corpo senza vita fu squartato in quattro parti per mezzo di quattro cavalli che furono posizionate in diverse parti delle città di Altamura come monito per la disobbedienza. La sua coscia, in particolare, fu esposta sulle mura a destra di porta Matera dove, in ricordo dell’avvenimento, fu scolpito un altorilievo raffigurante la “coscia di Pipino” ancora oggi visibile:

Nel 1648 l’altorilievo fu distrutto e ricostruito in seguito al rifacimento del muro di cinta della città ed è tuttora visibile. Il castello fu dismesso alla fine del XV secolo; dopodiché cominciò lentamente a deteriorarsi, tanto che nel 1642 era già definito “inhabitabile e minaccia ruyna secondo appare”. Non si conosce la data di demolizione del castello, sebbene sia ragionevole credere che sia stato demolito in buona parte nel corso dell’Ottocento. Nel corso del Novecento, una parte delle fondamenta venne alla luce in alcuni lavori di sistemazione della piazza. I reperti ritrovati, però, furono distrutti e non ne fu fatto neanche un rilievo. Restano anche altri misteri legati alla parte più nascosta:

è infatti risaputo che l’antico e perduto castello di Altamura fosse provvisto di grandi sotterranei, adibiti probabilmente a carceri. A conferma della loro presenza, anche i lavori di scavo per l’edificazione dell’ex palazzo delle Poste (1961) e per la sistemazione attuale della piazza del mercato (1972), che confermarono la presenza di “péita livede” tipica roccia del territorio altamurano evidentemente utilizzata per coprire le buche createsi dopo l’abbattimento dell’edificio. Un castello presente ancora in epoche più recenti se si considera che l’ultima vera parte della struttura fu per l’appunto abbattuta nella prima metà dell’800. Al suo posto, furono costruiti i palazzi di Porsia e Melodia (le cui fondamenta poggiano sui sotterranei del castello), e gli uffici governativi di deposito di Sali e tabacchi. Entrando in queste proprietà è ancora oggi possibile notare la maestosa presenza di un arco ogivale, ultima testimonianza dell’architettura del castello; all’esterno invece, al numero civico 10, è posto sopra il portone d’ingresso, quello stemma Angioino che nel 1330 si ergeva sulla “Torre Falsa“. L’intero castello si estendeva probabilmente fino all’odierna via Santa Teresa e ben oltre l’attuale piazza. Il disegno della carta Rocca P/32 (fine del XVI secolo) testimonia la presenza di un ponte levatoio collegato direttamente al castello.

La presenza delle fondamenta del castello ha, secondo alcuni, ostacolato la riqualificazione funzionale della piazza, la quale sarebbe dovuta diventare un parcheggio interrato. Sono anche state proposte soluzioni non invasive per evitare di danneggiare il patrimonio storico nascosto sotto la piazza. La prima volta che Castel del Monte fu chiamato senza l’appellativo “Santa Maria“, quindi semplicemente “Castel del Monte” è in un decreto di re Ferdinando I di Napoli, redatto proprio nel Castello di Altamura il 1º dicembre 1463. In precedenza Castel del Monte era chiamato “Castello di Santa Maria del Monte“.

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