Aggiornamento ALGA TOSSICA in Puglia: Arpa conferma presenza elevata in alcune località (non solo a Bari). Ecco i dati del monitoraggio 2022

In molti ci avete chiesto di aggiornarvi sulle condizioni delle acque costiere in merito al fenomeno riguardante la cosiddetta “alga tossica“. A seguito dell’ordinanza emessa dal comune di Bari, vogliamo condividere con i nostri lettori un aggiornamento basato sulle informazioni diffuse dal portale dell’Arpa Puglia in merito ai risultati dei rilevamenti di Ostreopsis ovata, considerata presenza elevata in alcune località pugliesi. Vediamo quali:

Oltre ad aver confermato una “bandiera rossa” per la località all’altezza della località balneare “Trullo” di Bari (lì dove il comune ha quindi vietato momentaneamente la balneazione) – dove si segnala un quantitativo di alga tossica pari a 1105323 cellule/litro – nei dati di monitoraggio di Arpa risalenti al periodo 15 – 31 Luglio 2022, compare anche la località di Torre Canne di fronte al faro (territorio di Fasano, nel brindisino), con una quantità di 40209 cellule/litro. Va comunque detto che questi dati risalgono all’ultimo periodo del mese scorso (per l’appunto, luglio 2022) e pertanto, viste anche le evoluzioni dal punto di vista delle temperature (strettamente legate alla proliferazione di Ostreopsis ovata) la concentrazione di alga tossica tra il barese ed il brindisino potrebbe subire presto una considerevole diminuzione (tutto da verificarsi). Sarà quindi nostra premura continuare ad aggiornare i nostri lettori sempre e solo attraverso dati e comunicazioni ufficiali di enti ed agenzie territoriali. Alcune dovute precisazioni in merito a questo discusso fenomeno:

Come riportato sul sito ufficiale dell’agenzia regionale, ARPA Puglia ha attivo il monitoraggio Ostreopsis per la stagione estiva, allo scopo di verificare, in alcuni tratti costieri destinati alla balneazione, la presenza quali-quantitativa della citata microalga, potenzialmente tossica. L’Agenzia controlla costantemente da giugno a settembre – con frequenza quindicinale (aumentata nel caso di fioritura conclamata) – n° 20 siti, distribuiti sull’intero territorio regionale e rappresentativi della tipologia costiera potenzialmente interessata dalla presenza della specie. Alga unicellulare del gruppo delle Dinoflagellate Dimensioni comprese tra 30 e 60 micron (1 micron = millesimo di millimetro)
Vive solitamente su alghe pluricellulari (macroalghe) e su fondali rocciosi. Predilige acque calme, calde e bene illuminate. Specie tipica dei mari tropicali. Produce tossine. Com’è arrivata sulle coste pugliesi e come si è adattata:

Probabilmente introdotta accidentalmente in Mediterraneo per mezzo delle acque di zavorra delle navi, le prime segnalazioni lungo le coste pugliesi si sono verificate a partire dall’anno 2000/2001. La popolazione si sviluppa abbondantemente durante i mesi estivi. I fattori ambientali che facilitano la proliferazione sono: alte temperature, alta pressione atmosferica, condizioni di irraggiamento favorevoli, mare calmo per un periodo di tempo superiore a 10-15 giorni. Nonostante il nome comune “alga” questo organismo è microscopico e pertanto non è visibile ad occhio nudo. Confondere l’alga tossica con le innocue alghe marine è errato quanto possibile motivo di un allarmismo eccessivo. Potenziali effetti sull’ambiente e sulla salute pubblica:

Nella specie è stata individuata una tossina (Palitossina simile); si sono verificate morie e/o sofferenze di organismi marini (stelle di mare, ricci, granchi, molluschi cefalopodi, ecc.) in concomitanza di elevate concentrazioni di Ostreopsis nelle acque e sui fondali.
Inoltre si sono riscontrati casi di malessere transitorio nei bagnanti (riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti, congiuntiviti) in concomitanza di elevate concentrazioni di Ostreopsis nelle acque e sui fondali, e soprattutto dopo mareggiate (le mareggiate favoriscono la formazione di aerosol marino, che  può diffondere la tossina nell’aria). Come evitare gli eventuali effetti dannosi di Ostreopsis:

  • nel caso di certificata fioritura di Ostreopsis, evitare lo stazionamento lungo le coste rocciose durante le mareggiate;
  • nel caso di certificata fioritura di Ostreopsis, limitare il consumo a scopo alimentare di organismi quali, ad esempio, i ricci di mare. Infatti i ricci, a causa della loro eco-biologia (brucano sulle alghe) potrebbero potenzialmente accumulare la tossina

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