Maltempo, in Puglia grandine gigante spacca i meloni. “Distrutti vigneti, campi di ortaggi, frutta e pomodori” – rende noto Coldiretti

“Un fuoco incrociato di grandine di dimensione quanto palle da tennis si è abbattuta su Casamassima, Rutigliano e Cellamare in provincia di Bari che ha raso al suolo, vigneti, campi di ortaggi e pomodori, frutta, tendoni, auto e strutture con danni incalcolabili”. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, dopo l’ennesima ondata di maltempo repentina che ha colpito in maniera violenta campi e aziende agricole:

“Dopo mesi di assenza di precipitazioni in Puglia” – denuncia la Coldiretti regionale – “si stanno verificando ogni giorno eventi estremi tra grandinate, nubifragi, tornado e tempeste di fulmini a macchia di leopardo in tutta la regione provocando gravissimi danni nei centri urbani ed in campagna. La caduta della grandine nelle campagne” – sottolinea la Coldiretti regionale – “è la più dannosa in questa fase stagionale per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni di frutta e verdura nei campi proprio alla vigilia della raccolta, mandando in fumo un intero anno di lavoro. Un evento climatico avverso che” – precisa la Coldiretti – “si ripete sempre con maggiore frequenza ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis. Campi allagati, raccolti devastati ma anche frane e smottamenti sono gli effetti del maltempo rilevati nelle campagne dal monitoraggio della Coldiretti con la grandine che è stata l’evento climatico più grave per i danni irreversibili che ha provocato ai raccolti, visto che in una manciata di minuti è in grado di distruggere il lavoro di un anno intero”.

“I cambiamenti climatici provocano danni perché colpiscono un territorio reso più fragile” – sottolinea Coldiretti Puglia – “dalla cementificazione e dall’abbandono. Risultano ‘mangiati’ 158.695 ettari in Puglia, dove nel 2021 sono andati persi altri 500 ettari di campagne” – sottolinea la Coldiretti Puglia – “per colpa della cementificazione e dell’abbandono che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile. Su un territorio meno ricco e più fragile per il consumo di suolo, inoltre, si abbattono” – aggiunge Coldiretti Puglia “i cambiamenti climatici con le precipitazioni sempre più intense e frequenti, con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire e al siccità che ogni anno aggrava il rischio desertificazione. La tropicalizzazione del clima, con eventi estremi come nubifragi, grandinate e trombe d’aria che si alternano a lunghi periodi siccitosi” – insiste Coldiretti Puglia – “indeboliscono e impoveriscono un territorio già fragile. Di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre ridurre il consumo di suolo e organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi per renderla disponibile nei momenti di difficoltà. Per questo sono necessari” – conclude Coldiretti – “interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l’acqua piovana in modo da gestirne l’utilizzo quando serve”.

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