In Puglia al via all’arricchimento del vino per sostenere i costi di produzione

Al via l’arricchimento del vino, provvedimento emergenziale dopo le bombe d’acqua, i temporali e le grandinate che nell’agosto pazzo in Puglia hanno colpito i vigneti a macchia di leopardo in tutta la regione. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in relazione alla firma della determina che autorizza l’aumento del titolo alcolometrico volumico naturale del vino, impegno assunto dall’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, nel corso dell’incontro con i quadri dirigenti di Coldiretti Puglia, sullo scenario complesso del settore vitivinicolo in Puglia:

Contro le speculazioni con i prezzi in caduta libera delle uve da vino, l’assessore Pentassuglia ha tra l’altro annunciato controlli capillari e serrati della Guardia di Finanza su rese e PLV, la pianificazione e la regolamentazione di nuovi impianti con scelte varietali coerenti alle vocazioni dei territori e le potenzialità commerciali – aggiunge Coldiretti Puglia – passando da una stretta sul catasto vitivinicolo per avere una fotografia reale del settore in Puglia. A pesare sono i costi di produzione in campi e vigneti che – sottolinea Coldiretti Puglia – vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio fino al +300% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigare i raccolti ma il caro energia e la mancanza di materia prime si fanno sentire lungo tutta la filiera – spiega Coldiretti – insieme all’aumento di costi per imballaggi, bancali, contenitori di plastica, vetro, metallo, etichette e tappi. Costi indiretti che – evidenzia Coldiretti regionale – vanno dal vetro rincarato di oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, al tetrapack con un incremento del 15%, dal +35% delle etichette al +45% per il cartone, dal +10% costi per le lattine, fino ad arrivare al +70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti. Una situazione che è destinata ad esplodere in autunno con un prevedibile balzo dei listini di vendita che riguarda l’intera filiera agroalimentare che dai campi alla tavola vale 575 miliardi di euro, quasi un quarto del Pil nazionale, e vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio, secondo l’analisi della Coldiretti.

Necessaria attraverso il catasto vitivinicolo l’esatta consistenza del settore vitivinicolo, dei numeri e delle potenzialità reali del settore – aggiunge Coldiretti Puglia – per costruire una strategia di filiera, puntando su qualità e su rese per ettaro appropriate per rafforzare e promuovere il settore, alla luce del report di Cantina Italia dell’Ispettorato Repressione Frodi del Ministro delle Politiche Agricole al 31 luglio 2022 che registra una impennata delle giacenze di vini DOP nelle cantine dell’11% e del 47% di vino IGP rispetto al 2021.

La vendemmia 2022 in Puglia è partita in anticipo rispetto allo scorso anno – aggiunge Coldiretti Puglia – con la siccità e il caldo oltre i 40 gradi che hanno tagliato la produzione almeno del 15% a livello regionale con i vigneti messi a dura prova anche da continui eventi estremi come nubifragi e grandinate che stanno caratterizzando un agosto pazzo, per cui Coldiretti Puglia ha chiesto l’urgente misura dell’arricchimento all’Assessore regionale Pentassuglia. Con la guerra – sottolinea la Coldiretti – si moltiplicano speculazioni e pratiche sleali sui prodotti alimentari, che vanno dai tentativi di ridurre la qualità dei prodotti offerti sugli scaffali alle etichette ingannevoli fino al taglio dei compensi riconosciuti agli agricoltori al di sotto dei costi di produzione. Il risultato è che più di 1 azienda agricola su 10 (11%) si trova – continua la Coldiretti – in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo.

Occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole e trasformatori con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni, conclude Coldiretti Puglia, sottolineando l’importanza in questo contesto dell’apertura del Governo alla proposta di Coldiretti sulla defiscalizzazione del costo del lavoro.

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