Piccolo “mistero” nel centro cittadino di Bari dove, nei giorni scorsi, un esemplare di gambero di fiume è stato avvistato da alcuni passanti:
Stando a quanto si apprende, a segnalare la presenza dell’animale, filmato e fotografato su di un marciapiede, sarebbe stata persino una biologa che avrebbe confermato la specie: un gambero d’acqua dolce e non “un’aragosta”. Dopo alcuni minuti, l’animale è scomparso mentre “il ristorante aveva aperto”. Più piccolo di aragoste e astici marine, l’Austropotamobius pallipes italicus, è protetto da normative europee, oltre ad essere considerato un ottimo indicatore delle qualità delle acque e la presenza nel territorio del Parco ne testimonia sia lo stato di conservazione e tutela degli ambienti naturali che la varietà delle risorse viventi che esso ospita:
La sottospecie italiana di Austropotamobius pallipes è a forte rischio di estinzione ed in molte zone non è più stata rintracciata. Ai fattori sopra elencati, si aggiunge quindi un pericoloso frazionamento dell’areale e delle popolazioni che potrebbe portare ad un indebolimento genetico e ad una rapida estinzione in Italia. La sempre maggiore difficoltà di reperibilità è dovuta soprattutto alle difficoltà di allevamento. Per allevare questi crostacei infatti occorrono acque estremamente pulite, cosa non comune per quanto riguarda i fiumi odierni. La loro presenza è un indicatore molto attendibile della salubrità e integrità dell’ambiente.
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