Baritech tra proteste, occupazioni, mediazioni ed accuse – video

“Non c’è solo la vertenza Baritech, con i suoi 116 dipendenti tuttora appesi a un filo. I tavoli di crisi a livello regionale sono 49 e un terzo sono in provincia di Bari. Da fonti sindacali il numero dei lavoratori di aziende in crisi supera le 5mila unità. E in affanno va pure l’automotive, a partire da Bosch: crescono le ore di cassa integrazione, fino a 13 giorni al mese” – rendono noto i sindacati.  Mentre gli operai di Baritech continuano a protestare – in attesa di una risposta concreta – si parla di occupazione dell’azienda. Il tutto si verifica mentre tra le dichiarazioni mediatiche, vi è chi esprime anche accuse di un certo tipo…link video:

Crisi Baritech, Michele De Palma: “Il fondo vuole realizzare – link video:

Lavoro, non solo Baritech, gli altri tavoli di crisi pugliesi – link video:

Nei giorni scorsi, si è infatti svolta una riunione presso la Presidenza regionale il tavolo per la vertenza Baritech (ex Osram-Ledvance), azienda della zona industriale di Bari-Modugno. Il tavolo – che si è tenuto in concomitanza con un presidio dei lavoratori –  è stato presieduto da Leo Caroli, presidente della Task force regionale per l’occupazione (comitato Sepac) e dal vice capo di Gabinetto del Presidente della Regione Puglia, Domenico De Santis. Sono intervenuti, oltre ai rappresentanti sindacali confederali, di categoria e aziendali, i rappresentanti dei Comuni del territorio. Il presidente Emiliano è inoltre sempre in contatto con la Task force per seguire l’evoluzione delle trattative. Nel corso della riunione è stato fatto il punto sulle trattative, che vedono ad oggi un precontratto per la vendita del solo edificio e del terreno dello stabilimento a un soggetto terzo, e non l’acquisto della società che consentirebbe la tutela occupazionale.

“La situazione rimane molto complessa – aveva dichiarato Leo Caroli – e abbiamo pochissimo tempo a disposizione per mettere in sicurezza i lavoratori, con una nuova cassa integrazione per il patto di transizione occupazionale mentre c’è un vero negoziato con un imprenditore o un gruppo di imprese realmente intenzionate a realizzare una nuova industrializzazione per svolgere nuove attività produttive con quei 116 lavoratori. Il compratore dell’immobile ha dato la sua disponibilità a fare un passo indietro rispetto a un precontratto che ha già in tasca, perché privilegia la necessità dei lavoratori di trovare nuova occupazione, inoltre questo imprenditore non è nelle condizioni di assicurare a tutti i 116 lavoratori la certezza occupazionale. Di conseguenza, fa un passo indietro, purchè tutto avvenga entro il 31 dicembre. Baritech dal canto suo si è resa disponibile a fare altrettanto, con un passo indietro rispetto a questo preaccordo di vendita. Purchè non ci rimetta rispetto a quanto pattuito, per favorire l’acquisizione di proposte serie, con offerte vincolanti e che mirino alla ricollocazione dei lavoratori entro la fine dell’anno”.

“È complesso, è complicato – ha aggiunto – ma oggi c’erano tutti i sindaci del territorio, i parlamentari, c’era l’istituzione Regione Puglia che fa sistema e solo così riusciremo a dare per tempo una risposta alle 116 famiglie che aspettano. Al momento c’è una proposta da parte di un consorzio, ce n’è una seconda formalizzata che è ancora riservata per un importante investimento industriale” – aveva concluso Caroli lo scorso 11 novembre.

“I sindacati si sono subito mobilitati richiamando l’attenzione dell’opinione pubblica, delle istituzioni, delle imprese, dei cittadini. Si sono quindi aperti nuovi contatti,  altri se ne stanno aprendo in queste ore, e la Regione Puglia è al lavoro per approfondirli e per affiancare chi voglia far crescere progetti di impresa che tutelino questo grande patrimonio di professionalità – aveva dichiarato Domenico De Santis, vice capo di Gabinetto – Siamo fiduciosi che da questo lavoro sinergico che la Puglia sta portando avanti possa alla fine venir fuori la soluzione per riportare lo stabilimento in produzione e ridare occupazione a 116 lavoratori”.

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